Gruppo Montagna Mario Belle'
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9 Novembre 2025: Anello sulla Pedemontana
Foto lungo il percorso
Ritrovo
Partenza ore 8.00 dal parcheggio dell'Asilo di Falzè di Trevignano.
Si cercherà di riempire al massimo tutte le macchine disponibili in modo da ottimizzare il numero di macchine che salgono.
Escursione
Punto di partenza dell'escursione (che verra anche condivisa posizione) alle ore 8.45 dall'agriturismo Col Maor di Onigo di Pederobba
Dettagli dell'escursione:
- Tempi totali dell'escursione 3,5/4 h di percorrenza
- 8 km circa
- 300 MT di dislivello S/D circa
Sono obbligatori scarponi da trekking in quanto il sentiero è molto bagnato e scivoloso:
- Eventuale scarpe di ricambio asciutte per il pranzo in agriturismo
- Orario pranzo 12.45
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26 Ottobre 2025: Tambre d'Alpago - Troi dei Cippi e casera Palatina
Tratto dal libro “Escursioni in Cansiglio” di Ennio Poletti per Editoriale Programma
Foto lungo il percorso
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Ritrovo Partenza dalla sede alle ore 6.30 per Col Indes. L’escursione ha inizio da Col Indes, località situata presso Sant’Anna, frazione di Tambre d’Alpago (BL). Provenendo da sud lungo l’autostrada A27, si esce al casello di Fadalto–Lago di Santa Croce e si prosegue per Farra d’Alpago. Giunti alla rotonda in centro al paese, si seguono le indicazioni per Tambre, da cui si continua verso Sant’Anna. Nella parte sud-est dell’abitato, una deviazione a sinistra di meno di un chilometro (tabelle) conduce al parcheggio di Col Indes (m 1162). |
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Escursione
Dal parcheggio imbocchiamo la stradina asfaltata diretta a est, aperta anche al traffico delle auto. Dopo circa 500 metri, appena oltre un laghetto, un cancello di legno ci consente di oltrepassare una recinzione e proseguire a destra su un sentiero erboso (nessuna indicazione).
Superato un secondo cancelletto, pieghiamo a sinistra su una traccia un po’ incerta e, con una breve salita, raggiungiamo una bella mulattiera che seguiamo verso destra. Procediamo in leggera salita e, circondati da magnifiche faggete accese dai colori autunnali, giungiamo a intercettare il sentiero CAI n. 923, in corrispondenza di un capitello con un variopinto crocifisso.
Qui, su terreno aperto, andiamo a sinistra (ovest) per circa 500 metri, quindi usciamo a destra (nord, tabella) lungo il sentiero CAI n. 926 che, dopo una breve salita, ci conduce ai ruderi di Malga Pradosan (m 1346). Poco a valle delle vecchie stalle possiamo ammirare un cippo della Repubblica di Venezia recante, fra altre iscrizioni, l’anno 1660 come data più antica e la sigla “MZ”, iniziali di Marino Zorzi, podestà di Belluno dal 1659 al 1661, che per conto della Serenissima stabilì la confinazione.
Oltre la malga il sentiero rientra nel bosco e comincia a salire in modo deciso. Alla quota di circa 1460 m, in località Le Gatte, incontriamo un altro cippo che, come il precedente, fu posato dallo stesso podestà nel 1660; seguono poi altre iniziali e date.
Proprio di fronte al blocco di pietra confinario, dal sentiero CAI n. 926 deviamo a destra (sud) e proseguiamo in discesa con il nostro “Troi dei Cippi della Serenissima” (tabella). Quasi subito passiamo accanto a un cippo datato 1875 con la sigla “FN”, che però non appartiene al periodo della Repubblica di Venezia, già caduta nel 1797; fa parte, invece, di una nuova confinazione stabilita dal Regno d’Italia, che dal 1866 includeva anche il Veneto, e la sigla “FN” sta per Foresta Nazionale.
Ora perdiamo quota velocemente e, quando la pendenza accenna a diminuire, arriviamo a un grande masso isolato dal quale è stato ricavato un altro cippo, il più bello e imponente tra quelli incontrati finora (m 1360). Vi sono incise diverse date; la più antica è 1589, anno della prima posa, quando podestà di Belluno era Federico Contarini, indicato dalle iniziali “FC”.
Singolare, nella parte inferiore del macigno, la presenza di un bassorilievo raffigurante il leone di San Marco, unico esempio noto tra i cippi censiti nel Cansiglio.
La figura fu scolpita nel 1653 per volere di Leonardo Dolfin, allora podestà di Belluno, del quale compaiono le iniziali “LD” accanto alla data.
Continuando a scendere, raggiungiamo nuovamente il sentiero CAI n. 923 (m 1340), dove la comitiva si divide in due gruppi: il GRUPPO A prosegue con il giro completo fino alla Casera Palantina, mentre il GRUPPO B inizia il rientro lungo il percorso ridotto.
Gruppo A (giro completo)
Proseguiamo a sinistra, in direzione sud-est. In leggera salita, dopo aver attraversato un’area con evidenti forme di carsismo a blocchi, giungiamo a un bivio, dove seguiamo il ramo di destra diretto a Casera Palantina (tabella).
Seguendo i segnavia bianco-rossi del CAI, con qualche tratto un po’ impervio, in circa mezz’ora dalla deviazione arriviamo alla casera suddetta (m 1522).
Il complesso è formato da due edifici abbandonati che sorgono in un pianoro prativo circondato dal Cimon di Palantina, dal Monte Colombera e dal Monte Forcella, che da oriente proteggono questa bellissima conca.
Dopo una sosta per il pranzo al sacco, iniziamo il percorso di rientro lungo il sentiero n. 622.
Aggirata la testata della Val Piera, la traccia si sposta sul suo crinale meridionale e inizia a scendere lentamente tra i faggi. Giunti alla quota di circa 1220 m, un evidente ometto di pietre segnala la deviazione per rientrare al punto di partenza.
Uscendo a destra, imbocchiamo un sentierino che in falsopiano ci porta sul fondo della Val Piera e quindi a risalire sul versante opposto, dove per un tratto seguiamo i segnavia del Sentiero del Cervo. Sempre in falsopiano raggiungiamo l’azienda agricola Col Indes, da cui, in breve, rientriamo al punto di partenza.
Gruppo B (giro ridotto)
Deviamo a destra (ovest) lungo la stradina che, passando a valle della Casera Pradosan, raggiunge una carrabile dove, svoltando a sinistra (sud, via degli Alpini), iniziamo a scendere su fondo asfaltato.
Costeggiando la Malga Pian Grant, che offre servizio di ristoro, e godendo di magnifiche aperture panoramiche su tutto l’Alpago, proseguiamo nella discesa fino al punto di partenza.
Principali motivi di interesse:
I cippi confinari risalenti al periodo della Serenissima; gli ameni paesaggi dell’Alpago; le magnifiche faggete; gli ampi panorami; la Casera Palantina; il carsismo a blocchi che caratterizza varie parti dell’itinerario.
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TROI DEI CIPPI |
Percorso completo (A) |
Percorso ridotto (B) |
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DISLIVELLO S / D |
m 480 |
m 310 |
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QUOTA MAX |
m 1521 (C.ra Palantina) |
m 1460 (Cippo le Gatte) |
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DURATA |
6 h |
3 h 30’ |
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DIFFICOLTÀ |
E |
E |
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LUNGHEZZA |
Km 11 |
Km 6,5 |
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CARTINA: Tabacco n. 012, scala 1:25000 |
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12 Ottobre 2025: Recoaro 1000, sentiero dei grandi alberi
Foto lungo il percorso
Ritrovo
Partenza dalla sede alle ore 6.30. Il sentiero dei grandi alberi ci porta a scoprire giganti silenziosi alberi secolari che conservano storie di tempi antichi. Maestosi faggi, frassini, tigli e sorbi montani: l’altopiano delle Montagnole e la zona di Recoaro Mille sono una delle località con la più alta concentrazione di grandi alberi della provincia di Vicenza. Proprio nei pressi della seggiovia di Recoaro Mille-Monte Falcone inizia questa bellissima escursione. Siamo nelle Prealpi vicentine e a far da cornice troviamo le meravigliose Piccole Dolomiti. Tra dolci pascoli e boschi incantati arriveremo fino al rifugio Cesare Battisti alla Gazza.
La nostra escursione comincia dalla località Pizzegoro a Recoaro Mille.
Escursione a piedi
Giro lungo (A): Lasciamo il pullman nell’ampio parcheggio davanti al bar Castiglieri e ci incamminiamo per il sentiero posto alla SX del medesimo. Camminiamo su questa strada asfaltata per circa 500 mt affinché, alla nostra sinistra, imbocchiamo il sentiero dei grandi alberi: si tratta del sentiero 120 dove incrociamo il primo albero secolare.
Lungo tutto l’itinerario sono presenti numerosi pannelli didattici che ci descrivono i grandi alberi e le particolarità degli ambienti montani nei quali cammineremo. Supereremo dapprima la vecchia cava di marmo e poi alla malga Anghebe (1.178 m) notando, dopo 50 mt. che alla ns. DX troveremo una “Giassara” della malga e successivamente malga Podeme I. Qui vicino si trova anche il suggestivo laghetto Sea del Risso. Tra brevi tratti in mezzo al bosco e ampi pascoli, il percorso si sviluppa lungo leggeri saliscendi e ci godiamo a questo punto, di fronte, la vista spettacolare sulle Piccole Dolomiti, dal Monte Mesole fino al Gruppo del Carega. Proseguiamo per il sent. 120 fino ad arrrivare presso la strada bianca delle casere dove a questo punto il gruppo si divide (*).
Proseguiamo, a sua volta, alla ns. SX e continuiamo ancora lungo il sentiero 120 che ci porterà ad incontrare numerose malghe esempio: malga Podeme II, malga Raute, malga Pace, malga Sorove e malga Masolin. Oltrepassata quest’ultima malga, il sentiero prosegue in salita fino ad un bivio che passerà davanti a trincee di guerra e ai grandi Vaj che scendono dal Monte Zevola alla ns. SX prima di condurci alla nostra ambita meta: il rifugio Cesare Battisti alla Gazza (1.265 m).
Giro corto (B): (*) Proseguiamo alla DX per baita Rotocobe e successivamente malga Morando, detta anche malga Ofra, e a sua volta per le casere Asnicar dove in questo punto il gruppo gira alla DX per rientrare sempre lungo la strada delle casere fino a raggiungere la strada asfaltata che imbocca la localita’ Pizzegoro a Recoaro Mille.
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Recoaro 1000 (VI) |
Percorso ridotto (B) |
Percorso completo (A) |
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DISLIVELLO S / D |
m 350 s/d |
m 580 s/d |
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DURATA |
3,5 h |
6,5 h |
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DIFFICOLTÀ |
E |
E |
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LUNGHEZZA |
11 Km |
20 Km |
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Pranzo |
Al sacco (presso trattoria la Gabiola) |
Al sacco (presso rif. Cesare Battisti) |
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28 Settembre 2025: Traversata da passo Staulanza a Ru Curto
Foto lungo il percorso
Ritrovo
Partenza dalla sede alle ore 6.30. La partenza dell’escursione avviene dal Passo Staulanza (m 1766), raggiungibile passando per Longarone e percorrendo tutta Valle di Zoldo.
Escursione a piedi
Dal valico stradale saliamo lungo il sentiero CAI n. 472, che con breve salita e poi comodo falsopiano ci porta sotto le pareti del Monte Pelmetto. In circa un’ora e mezza raggiungiamo il Rifugio Città di Fiume (m 1917), affacciato sul Monte Pelmo e situato lungo l’Alta Via n. 1 delle Dolomiti. Qui la comitiva si divide in due gruppi.
Percorso completo (A): dal rifugio si prosegue verso la Forcella della Puina e quindi alle forcelle Roan e Col Roan, con splendide vedute sulla Valle del Boite. Si raggiunge la Malga Prendera e, con l’ultima salita, la Forcella di Col Duro (m 2302), punto più alto dell’escursione, con panorama spettacolare sull’Alpe di Mondeval e sul gruppo della Croda da Lago. Scendendo alla Forcella Ambrizzola si apre la vista sull’intera conca di Cortina. In breve, si arriva al Rifugio Palmieri e al vicino Lago Federa (m 2046), circondato da guglie e boschi. L’escursione termina con lunga discesa nel bosco fino a Ponte di Ru Curto (m 1700).
Percorso ridotto (B): dal rifugio si scende lungo la stradina di servizio (CAI n. 467), attraversando i boschi della Val Fiorentina e passando accanto alla Malga Fiorentina (m 1799). La discesa si conclude presso la strada asfaltata, in corrispondenza di un ampio parcheggio (m 1663).
Principali motivi di interesse:
- I rifugi Città di Fiume e Palmieri; la Malga Prendera; il Lago Federa; i grandi panorami.
- Il rifugio Città di Fiume; la Malga Fiorentina; gli ampi panorami.
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STAULANZA-RU CURTO |
Percorso ridotto (B) |
Percorso completo (A) |
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DISLIVELLO S / D |
m 160 / m 250 |
m 660 / m 730 |
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QUOTA MAX |
m 1917 (rif. Fiume) |
m 2295 (f.lla Col Duro) |
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DURATA |
4 h |
h |
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DIFFICOLTÀ |
E |
E |
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LUNGHEZZA |
Km 6 |
Km 14 |
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CARTINA: Tabacco n. 025, scala 1:25000 |
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13-14 Settembre 2025: Alpe di Siusi Rifugi: Bolzano, Tires, Sassopiatto, Pertini, Friedrich August, Salei, Valentini e Passo Sella
Foto lungo il percorso
Ritrovo
Partenza dalla sede alle ore 6.00. Il pullman va verso Trento prendendo la Valsugana, si entra in autostrada e si supera Bolzano e poi usciti dall’autostrada seguiremo le indicazioni per Siusi, punto di arrivo del Pullman. Arrivati a Siusi si va a prendere la funivia dell’Alpe di Siusi che ci porta fino a Compaccio (1843 mt), punto di partenza dell’escursione.
Escursione percorso 1° giorno:
Compaccio si trova a monte della funivia; questa località è situata sull’Alpe di Siusi, che è il più grande altopiano d’Europa ed è la porta principale di accesso diretto ai sentieri. Da qui si prende il sentiero Cai n°10 e lo si segue fino ad arrivare alla malga Prossliner 1740 mt, con possibilità di ristoro. Si procede sempre sul sentiero n°10 fino ad incrociare il sentiero CAI n°5, conosciuto anche come “sentiero dei turisti”. Il sentiero n°5 diventa sentiero Cai n°1 e da qui inizia la parte più faticosa dell’escursione in quanto si andranno ad affrontare numerosi tornanti tra i pini mughi fino ad uscire finalmente sull’Altipiano dello Sciliar; qui il sentiero è tutto esposto al sole. Si supera il bivio con il sentiero n°4 e si prosegue sempre sul sentiero n°1 fino a raggiungere il rifugio Bolzano a 2457 mt. Lasciato lo zaino e sistemate le camere, dal rifugio è possibile raggiungere la croce di vetta del monte Petz 2563 mt, il punto più elevato dell’altipiano dello Scilia, raggiungibile in circa 20 minuti. Dalla cima si ha un panorama unico a 360 gradi su tutti i gruppi circostanti fino alle Alpi dell’Austria. In rifugio la cena sarà alle ore 19.00 mentre la colazione dalle ore 07.00. E’ tassativo partire per l’escursione della domenica alle ore 08.00.
Foto lungo il percorso Alpe di Siusi - Rif. Tires - Rif. Bergamo - RIf. Bolzano
Difficoltà: EE percorso escursionistico d’alta quota.
Dislivello in salita: 770 mt ca.
Dislivello in Discesa: 170 mt ca
Tempo: 5.00' ore circa con le soste.
Lunghezza: km 8.7 circa
Cartografia: carta Tabacco 05 VAL GARDENA ALPE DI SIUSI.
Escursione percorso 2° giorno:
Dal rifugio si prende il sentiero n° 1 a ritroso fino al bivio con il sentiero n°4, si gira a destra seguendo il sentiero n°4, pressochè pianeggiante, verso est fino alle indicazioni cima Terrarossa, sentiero attrezzato Maximiliansteig 2550 mt. Da qui si scende a zig zag sempre sul sentiero n°4: ci sarà un punto particolare all’avvallamento, facilitato da una fune, si traversa sotto una cresta seghettata e una volta superata si arriva al rifugio Alpe di Tires 2440 mt, due ore circa dal rif. Bolzano. Dal rif. Tires si prosegue sempre sul sentiero n° 4 che scende fino ad arrivare al passo Duron 2168 mt. Dal passo Duron si prosegue in leggera salita, qui i panorami sono bellissimi: a destra abbiamo la Val di Fassa, di fronte il gruppo del Sassolungo e Sassopiatto, a sinistra tutta l’Alpe di Siusi e alle spalle il gruppo del Catinaccio. Si cammina fino ad arrivare al rif. Sasso Piatto 2300mt, due ore circa dal rif. Tires. Dal rif. Sassopiatto si prende il sentiero n°557 (Friedrih-August-Weg) che si sviluppa attraverso una serie di sali e scendi con panorami mozzafiato, si oltrepassano i rifugivSandro Pertini 2300 mt, e Friedrich-August 2293 mt fino ad arrivare in circa due ore al rifugio Salei 2222mt, dove faremo pranzo tutti assieme. Finito di pranzare in circa 15 minuti si raggiunge il Passo Sella 2180 mt dove ci attende il Pullman.
Foto lungo il percorso RIf. Bolzano - Rif. Tires - Rif. Sassopiatto - Rif. Pertini - Rif. Friedrich-August - Rif. Salei
Dislivello in salita: 700 mt ca.
Dislivello in Discesa: 960 mt ca.
Tempo: 6.30' ore circa con le soste.
Lunghezza: km 18 circa
Escursione per chi pernotta al Valentini:
Il primo giorno ci sono due alternative: rimanere a Siusi oppure salire al Compaccio con il gruppo fino alle ore 14.30, perche il passo Sella è chiuso per una manifestazione ciclistica fino alle ore 16.00.
Il giorno dopo ci sono diverse possibilità: giro del Gruppo del Sassolungo , salire al rifugio Toni Demetz e poi al rifugio Vicenza oppure venire incontro al gruppo e poi ritornare assieme.
Note: Percorso alpinistico in uno dei più bei luoghi delle Dolomiti: il rifugio Bolzano sembra un castello inoltre è considerato uno dei rifugi più belli. Da qui, se siamo fortunati, si può vedere l’Enrosadira (termine latino e significa “colorarsi di rosa”) sul gruppo del Catinaccio, fenomeno che si verifica al tramonto quando le montagne si illuminano con sfumature di rosso, arancione, rosa e viola.
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PRO LOCO COMUNALE DI TREVIGNANO
REGOLAMENTO PER LE ESCURSIONI GRUPPO MONTAGNA
- Il Gruppo propone un congruo numero di escursioni annuali, per le quali studia attentamente i percorsi, le difficoltà, i tempi di percorrenza e, se possibile, compie anche un’escursione preventiva, per fornire a chi desidera parteciparvi le informazioni che consentano loro di valutare, con autonomia e piena responsabilità, se il percorso sia o meno adatto alle loro capacità. Prima dell’escursione il Gruppo fornisce ai partecipanti anche una mappa con la descrizione dei vari percorsi possibili. Per ogni escursione uno o più coordinatori esperti si mettono a disposizione dei partecipanti per fornire tutte le indicazioni necessarie, senza però assumere il ruolo di guida.
- Il Gruppo, nel proporre le escursioni, adotta ogni precauzione e ogni attenzione per garantire ai partecipanti la massima sicurezza e tutelarne l’incolumità. Chi decide di accettare la proposta e di partecipare all’escursione, però, con il solo fatto di aderirvi, dichiara di essere consapevole dei rischi che da essa possono derivare ed esonera la Pro Loco di Trevignano da ogni responsabilità, civile e penale, per infortuni che venissero a verificarsi durante le escursioni.
- Tutti i partecipanti devono dotarsi di una adeguata assicurazione per eventuali incidenti, comprensiva di elisoccorso. In mancanza di tale assicurazione non sarà possibile partecipare alle escursioni del Gruppo. Si suggeriscono quella del CAI o quella di Dolomiti Emergency.
- Alle escursioni può partecipare solo chi abbia versato la quota prevista come anticipo per le spese generali. I minori possono partecipare se accompagnati da un adulto che se ne assuma esplicitamente la responsabilità.
L’iscrizione alle escursioni, quando sia prevista la partecipazione alle spese ed ogni volta che i coordinatori lo richiedano, deve essere fatta di persona, con il conseguente versamento della quota di partecipazione, che non è rimborsabile, salvo il caso di non effettuazione dell’escursione. - Per le escursioni per cui non è previsto il versamento anticipato della quota, è possibile disdire la prenotazione con almeno tre giorni di anticipo. Dopo tale termine il socio è comunque tenuto a corrispondere al Gruppo la quota di partecipazione prevista.
