26 luglio 2015 – Sentiero Kaiserjäger

 

Foto lungo il percorso

 

 

Programma

Partenza dalla sede alle ore 6, in direzione Passo Falzarego (m 2105) e quindi proseguire ancora in salita per circa 1,5 km in direzione nord. (m 2183). Il Sentiero Kaiserjäger ha inizio dal museo di guerra del Forte Tre Sassi (o “Forte ‘tra i Sas”), sul Passo Valparola.

NOTA: il Gruppo A, con partenza dal Forte Tre Sassi, raggiunge il vallone dell’Alpe di Lagazuoi attraverso il percorso attrezzato del “Sentiero Kaiserjäger”, mentre il Gruppo B, con partenza dal Passo Falzarego, raggiunge lo stesso luogo col facile percorso delle Forcelle Travenanzes e Lagazuoi. I due gruppi potranno poi ricongiungersi nei pressi del Lago di Lagazuoi (o Lago Lagaciò).

Escursione

GRUPPO A: dalla parte opposta della strada rispetto al forte, ha inizio il “Sentiero Kaiserjäger” (Cacciatori Imperiali, corpo militare austro-ungarico corrispondente a quello dei nostri Alpini), vecchio sentiero costruito al tempo della Prima Guerra Mondiale dalle truppe austro-ungariche per salire dal Passo Valparola alle loro postazioni situate sulla cima del Piccolo Lagazuoi.
Avanzando facilmente in direzione sud, la bella traccia conduce in breve tempo alla casermetta del Comando Austriaco, i cui ruderi sono addossati alla parete di un enorme masso. Proseguendo in salita a monte delle rovine, presto incontriamo le trincee della prima linea austriaca (“Vorbank”), completamente ripristinate e rese percorribili. Dopo aver guadagnato un po’ di quota, una breve deviazione a destra (tabella) consente di visitare in grotta una cucina e un dormitorio ricostruiti sul modello degli ambienti originali.
Ora il sentiero punta alla base delle pareti occidentali del Piccolo Lagazuoi e supera un ripido canalino con l’aiuto di alti gradoni e di pioli di ferro infissi nella roccia. Appena oltre, accediamo ad un’esposta cengia orizzontale attrezzata con la quale raggiungiamo una profonda spaccatura verticale della roccia. L’intaglio viene superato con un ardito ponte che si allunga sospeso nel baratro per una quindicina di metri. La passerella è interamente ricostruita, ma di quella originale sono ancora visibili alcuni spezzoni di cavo d’acciaio e gli ancoraggi che l’assicuravano alla roccia. Oltre questo passaggio aereo, ci attende la parte più esposta del percorso. Con una stretta cengia attrezzata, aggiriamo in ripida salita una parete verticale al termine della quale il sentiero diventa più sicuro e meno impegnativo.
Alzando lo sguardo, possiamo osservare l’impressionante cengia naturale che, tagliando da sud a nord il Piccolo Lagazuoi, ne interrompe le verticalità consentendo, così, il passaggio del sentiero. Una volta giunti sul posto, però, ci accorgiamo che le difficoltà nell’attraversamento di questo lungo tratto sono inferiori rispetto a quanto avevamo percepito dal basso. Solo in un paio di passaggi il tracciato si restringe diventando leggermente esposto, tuttavia le corde metalliche presenti consentono di procedere in relativa tranquillità.
Le Cinque Torri, l’Averau, il Sass de Stria, la Marmolada, il Col di Lana, le vette del Gruppo Sella, i Settsass e le guglie del Parco Puez-Odle, per citare solo le cime più prossime, accompagnano costantemente la nostra salita rendendo piacevole e appagante l’avanzamento.
Col Passo Valparola che appare sempre più in basso, raggiungiamo la sella che segna il cambio di valle.
La vista delle montagne precedenti, qui si completa con quella delle magnifiche cime che circondano l’immenso vallone dell’Alpe di Lagazuoi, improvvisamente apertosi ai nostri piedi.
Le Conturines da nord e le Tofane che spuntano a est oltre il Lagazuoi Grande, contribuiscono ad arricchire il quadro coi loro maestosi ed eleganti profili.
Con una veloce risalita verso sud, arriviamo alla croce di vetta del Piccolo Lagazuoi, dove il panorama diventa circolare (m 2762, 3h). L’Antelao, il Pelmo e il Civetta, finora seminascosti, entrano così a far parte del magnifico giro d’orizzonte.
Calati al vicino Rifugio Lagazuoi, proseguiamo in discesa col sentiero n.20 in direzione del magnifico vallone dell’Alpe di Lagazuoi. (la descrizione continua più avanti, al punto GRUPPI A e B, coi due itinerari riuniti).

GRUPPO B: dal Passo Falzarego imbocchiamo il sentiero n.402 che, passando sotto i cavi della funivia, si dirige verso nord-est. Ad un bivio, teniamo la sinistra seguendo le indicazioni per la Galleria Lagazuoi. Con una serie di tornanti prendiamo quota e, mentre il panorama verso sud diventa sempre più ampio, arriviamo all’imbocco della Galleria di Mina. Qui, andiamo a destra (est) e in costa raggiungiamo prima la Forcella Travenanzes (m 2507), con bella vista sulle Tofane, quindi la Forcella Lagazuoi (m 2573), dove davanti agli occhi si spalanca il vallone della selvaggia Alpe di Lagazuoi (la descrizione continua qui sotto, coi due itinerari riuniti).

GRUPPI A e B: sovrastati a est dal Lagazuoi Grande e dalle Punte di Fanes e con la traccia n.20 che attraversa un magico ambiente lunare, arriviamo all’incantevole Lago Lagazuoi (m 2182). Lo specchio d’acqua riempie una verde depressione alla base delle ghiaie che scendono dalla Forcella del Lago, stretto intaglio di roccia fra l’incombente Cima Scottoni (o Scotoni) e la Cima del Lago, appena più a nord. Qui, per i GRUPPI A e B, è prevista la sosta per il pranzo al sacco.
Con un sentiero ben tenuto e accompagnati dal rumore del torrente, scendiamo all’interno di un ripido canalone e giungiamo alla bellissima conca prativa dove sorge il Rifugio Scotoni (m 1985). Da questo punto, si scende per stradina forestale alla Capanna Alpina (m 1720).

Note

Principali motivi di interesse: il valore storico dell’ardito “Sentiero Kaiserjäger”; la bellezza straordinaria dell’ambiente dolomitico che caratterizza l’intero percorso; gli amplissimi panorami; il Lago Lagazuoi, il Rifugio Scotoni; la Capanna Alpina.

 

Difficoltà: Gruppo A: EEA, Gruppo B: E;

Dislivello: Gruppo A: s/d 600/1050 m, Gruppo B: s/d 470/850 m;

Tempo di percorrenza: Gruppo A: 7 ore, Gruppo B: 6 ore e 30'.