8 Marzo 2015 - Piave, anello storico paesaggistico attorno alla chiesetta di S. Anna

 

Foto lungo il percorso

 

Programma

 

Partenza dalla sede alle ore 08.00. Si va a Falzè di Piave per il ponte di Vidor; superato il centro del paese si prende a destra la strada che scende al ponte della Priula e dopo 500 metri circa si parcheggiano le auto sul prato antistante la chiesetta di Sant'Anna, visibile dalla strada.

 

Escursione

Prima di iniziare l’escursione, si va a visitare la chiesetta di Sant'Anna. Finita la visita, iniziamo il nostro percorso. Fuori dalla chiesa c’è una buca recintata; si scende lungo alcuni scalini, facendo molta attenzione e passando non più di tre persone alla volta. Da questa posizione si può vedere il primo ponte risalente all'epoca romana: si pensa che da qui passasse la strada Claudia Augusta Altinate, risalente al primo secolo dopo Cristo, che univa l’Adriatico con le regioni germaniche.

Prendiamo la stradina campestre che si snoda lungo la riva del fiume Soligo e la seguiamo fino ad arrivare dove il Soligo si immette sul Piave . Qui vale la pena fermarsi e guardarsi attorno: stiamo camminando praticamente lungo il fronte austriaco della Prima Guerra Mondiale, massimo avanzamento dopo Caporetto. Proseguiamo su percorso misto, a tratti molto umido, e arriviamo, quasi senza accorgercene, al secondo ponte: scendiamo e da sotto possiamo ammirarlo in tuta la sua bellezza, pulito e sistemato da volontari.

Proseguiamo sempre diritti lungo il Piave fino ad arrivare a vedere sulla sinistra un tunnel di cemento (Pontone) risalente anch’esso alla Grande Guerra: gli austriaci lo utilizzavano per mettere al riparo le barche che servivano per fare i ponti per attraversare il Piave.

Superiamo il Pontone e seguendo il torrentello verso nord ci portiamo a una grotta usata dagli austriaci come ospedale di guerra. Superata la grotta saliamo fino ad arrivare ad una strada, svoltiamo a sinistra e scendiamo superando alcune case fino ad arrivare alla provinciale, vicino a villa Jacur. Da qui alla sinistra scende un sentiero a scalini che ci riporta al Pontone, lo superiamo andando verso sinistra per pochi metri da dove possiamo vedere il terzo ponte romano.

Proseguiamo fino ad arrivare a un'erta salita, la evitiamo girando verso sinistra e saliamo, sempre svoltando a sinistra, su di una collina sulla cui propaggine più alta verso ovest è stata ripristinata una trincea che domina tutto il corso del Piave e il Montello.

Da qui si ritorniamo al punto di partenza per lo stesso itinerario, evitando l'anello dell' ospedale militare.

 

Note

Difficoltà: T, percorso escursionistico per tutti.

Tempo di percorrenza: 3 ore senza soste;

Lunghezza: 8 km circa;

Dislivello in salita e discesa: irrilevante;

Cartografia: Cartine Zanetti Conegliano 3.

 

 

Chiesa di Sant’Anna

 

La chiesa di Sant’Anna è un luogo di culto di cui si ha notizia certa fin dal 1265 quando il 2 di settembre, presso il portico dell’ospedale di San Giovanni a Collalto, venne rogata una donazione in cui si nomina la chiesa di Santa Maria di Marcadello.

La chiesa era collocata lungo la strada che attraversava il bosco dei Marcadelli (ora Mercatelli) in luogo infelice e umido, al confluire del fiume Soligo nel Piave.

In una bolla del 1505 il luogo viene indicato come angusto e nocivo, condizione per cui gli eremiti lo avevano abbandonato.

La presenza di un sacello è però riconducibile all’età romana e a un tracciato viario di quell’epoca. Una serie di ponti di epoca romana fa presumere che si tratti della via commerciale Opitergium-Feltria-Tridentum che collegava Oderzo a Trento oppure di un tratto della via militare Claudia-Augusta-Altinate, una strada romana della prima metà del I Secolo, che partendo da Ostiglia e da Altino, attraverso Trento, portava in Germania.

Il tratto di strada imperiale interessato dai “Ponti Romani” in località Sant’Anna si trova tra i passi barca di Colfosco e Falzè e non lontano dal guado di Lovadina, dove avevano luogo antichi mercati.

Il toponimo Marcadelli è infatti associabile alla via mercantile che collegava i luoghi di commercio e libero scambio presenti lungo il Piave.

Il guado di Falzè era stato inserito da Treviso tra le aree di transito di vitale importanza del Catasticum viarum del 1315. E non a caso a Collalto, il cui castello era stato posto proprio a sorveglianza della piana e del guado di Falzè, il sette di novembre, in occasione della festività di San Prosdocimo, aveva luogo un mercà che richiamava gente soprattutto dalle ville della riva sinistra del Piave e era occasione di vendita dei prodotti dell’artigianato e scambio di merci.

Lo stesso avveniva più a valle, il tredici di dicembre, in quel di Santa Lucia, dove si teneva un’Antica Fiera a cui aderivano genti che per giungervi percorrevano per intero le vie Alemanna e Ungara.

La chiesa di Santa Maria di Marcadello (poi Sant’Anna), con associato un piccolo monastero, venne presa a cuore in particolare dalla contessa Mattea Collalto, che in alcune trascrizioni viene citata come “conte” e che fece importanti donazioni alla chiesa, monastero e eremitorio.

Papa Giulio II associò la chiesa al canonicato di Santa Maria della Carità di Venezia con la presenza di alcuni religiosi in forma stabile e l’obbligo di officiarvi le funzioni. Questo a dimostrazione della grande influenza che aveva la famiglia Collalto a tutti i livelli, perfino a Roma presso la Santa Sede.

Che quella di Santa Maria di Marcadello fosse una chiesa cara al casato Collalto lo dimostra la presenza di un dipinto di Francesco Pagani, conosciuto come Francesco da Milano, un artista originario della Lombardia, attivo nel Trevigiano e in Friuli nella prima metà del 1500. Francesco da Milano ha lasciato opere anche nella Sala dei Battuti a Conegliano, nella chiesa di Castello di Roganzuolo, nel castello di San Salvatore e in altre località del Trevigiano.

Nella chiesa di Sant’Anna i Collalto hanno collocato una Madonna col Bambino, San Giovannino e Angeli, datata 1537.

Per iniziativa dell’Associazione Festeggiamenti Collalto nella retro facciata della chiesa di Sant’Anna è stata collocata una copia fotografica di pari dimensioni della  tavola parchettata (178,5 x 157 cm) che si trova al  Museo Civico "Bailo" di Treviso.

Il 23 luglio del 2006 con relazione del prof. Giorgio Mies, che, purtroppo, ci ha prematuramente lasciato, c’è stata la collocazione ufficiale della copia del dipinto di Francesco da Milano, che era stata venduto al museo di Treviso nel 1911dal parroco di Collalto.

La devozione a Sant’Anna, che la tradizione cristiana associa alla moglie di Gioacchino, madre di Maria Vergine, è molto presente nella prima metà del Novecento, e la chiesa di Sant’Anna, rimessa a nuovo per mano dei Varlonga di Moriago nel 1911, è meta di pellegrinaggi che ancora oggi hanno luogo in occasione della sagra paesana in onore della santa che si tiene il 26 luglio.