Gruppo Montagna Mario Belle'
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21 Aprile 2024: Pianezze, sentiero dell’acquedotto e delle prese
Foto lungo il percorso
Accesso
Partenza dalla sede alle ore 8.00.
Il tempo promette bello e ricordo che si può venire anche in auto, ci si trova al piazzale del Donatore a Pianezze di Valdobbiadene, l'escursione è prevista per le ore 9.00.
L’escursione prende l’avvio da Pianezze, raggiungibile da Valdobbiadene con la SP 143 seguendo le apposite indicazioni stradali. La corriera si lascia nel grande parcheggio situato nella località suddetta
vicino al Tempio del Donatore di Sangue (m 1070).
Dettaglio delll'escursione
Nella Parte nord del parcheggio, vicino a due fioriere ricavate da tronchi d’albero, una tabella con la sigla TV8 indica l’inizio del percorso circolare denominato Sentiero dell’Acquedotto e delle Prese.
Sarà questo il segnavia da seguire per tutto l’itinerario, anche se a tratti incontreremo alcuni segnavia bianco-rossi del CAI con diversi numeri.
Un breve tratto di prato ci fa calare a una vicina strada bianca che avanza verso nord perdendo lentamente quota. Attraversata Borri di sotto, località punteggiata da numerose abitazioni stagionali
situate in mezzo alla faggeta, sbuchiamo in un’ampia radura dove, con una svolta decisa verso sinistra (tabella), scendiamo di qualche metro fino a imboccare la Strada delle Musse.
Questa vecchia via dal fondo lastricato permetteva in passato di trasportare verso la pianura, tramite slitte (musse) trainate a mano dall’uomo, il legname e il fieno prodotti in montagna.
Fra due bellissimi filari di faggi, avanziamo in discesa lungo un tratto ricostruito di questa storica strada e, raggiunto il punto più basso, in falsopiano entriamo in un bosco misto, dove c’è la possibilità di riconoscere diversi alberi grazie a schede sintetiche collocate nelle loro immediate vicinanze.
Camminando piacevolmente in costa verso sud-ovest, arriviamo a intercettare una stradina cementata che, seguita in discesa, in pochi minuti conduce al ristorante agrituristico Balcon. Il grandioso panorama verso la vallata del Piave e il Monte Grappa giustifica perfettamente il nome dato a questo posto (m 980, 1 h 10’).
Risalendo la strada verso nord-est, su terreno aperto tagliamo qualche tornante fino a raggiungere la deviazione a sinistra (nord-ovest) dove possiamo scegliere se compiere il giro ridotto (A) oppure quello completo (B).
Percorso RIDOTTO (A)
Proseguiamo in salita lungo la stradina asfaltata fino a immetterci in quella, più importante, che da Pianezze sale a Malga Mariech (m 1140). Con questa andiamo in discesa per circa 300 metri per poi uscire a destra e seguire il sentiero TV8 (tabella).
Presto arriviamo alle Case Geronazzo dove, al limite della radura, spicca un monumentale faggio la cui vista da sola meriterebbe la fatica dell’escursione.
Circondati da altri faggi giganti, attraversiamo l’amena località Borri di sopra per rientrare, infine, al punto di partenza (m 1070, 3 h).
Percorso COMPLETO (B)
Abbandonando la strada, usciamo a sinistra e ci incamminiamo lungo un tratto di sentiero molto panoramico che presto ci conduce all’ultimo tornante della strada che collega Pianezze a Malga Mariech (via Molvine). Qui, sempre assistiti dalla segnaletica, percorriamo un tratto in salita in mezzo al bosco fino a raggiungere la località Lavei (m 1276), dove, presso un’antenna rettangolare, troviamo un tavolo di legno con panche e un pannello didattico che invitano a una breve sosta (m 1270, 2 h).
Trascurando il sentiero CAI n. 1012, che sale in direzione del sovrastante Monte Orsere (lo percorreremo in discesa), avanziamo con una traccia diretta a ovest, la quale in falsopiano ci conduce sulla stradina asfaltata che, in breve, ci porta alla panoramica località Lavello Basso (m 1320, 3 h).
Oltrepassate alcune belle casere ristrutturate, proseguiamo sulla stessa strada, che ora diventa sterrata. Giunti a un tornante, usciamo a destra (est) per imboccare un sentiero che, in salita, oltrepassa un paio di laghetti per abbeverare il bestiame (pose) e conduce in vetta al Monte Orsere (m 1496). Sull’ampio prato, è prevista la sosta per il pranzo al sacco.
Dalla cima, caliamo a est fino a raggiungere, in 10 minuti, la sella che separa il Monte Orsere dal Monte Barbaria; invertendo la rotta, seguiamo a destra (ovest) il sentiero CAI n. 1012 (tabella), con il quale percorriamo un panoramicissimo tratto in falsopiano.
Raggiunto un bivio, deviamo a sinistra (sud-ovest) per scendere all’evidente antenna rettangolare, già citata in precedenza, dove intercettiamo il Sentiero delle Prese (TV8, tabella). Proseguendo nella discesa, attraversiamo un paio di volte la strada che da Pianezze conduce a Malga Mariech e, senza problemi di orientamento, arriviamo alle Case Geronazzo; qui, al limite della radura, spicca un monumentale faggio la cui vista, da sola, meriterebbe la fatica dell’escursione.
Circondati da altri faggi giganti, attraversiamo la località Borri di sopra per rientrare, infine, al punto di partenza (m 1070, 6 h).
Principali motivi di interesse
I giganteschi faggi che contornano diverse casere; un tratto ricostruito della Cal dei Sass, Strada delle Musse che collegava la località Borri con Ron; lo storico tracciato dell’acquedotto che fin dalla metà del secolo scorso porta l’acqua del Torrente Riù da Stramare a Pianezze; la località Lavello; la cima del Monte Orsere; i magnifici panorami; i pannelli didattici distribuiti lungo il percorso.
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Percorso COMPLETO |
Percorso RIDOTTO |
DOVE |
Prealpi Trevigiane |
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DISLIVELLO |
m 550 |
m 160 |
DIFFICOLTÀ |
E |
E |
LUNGHEZZA |
11 km |
km 6 |
DURATA |
6 h |
3 h |
CARTINA |
Tabacco n. 070, scala 1:25.000 |
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7 Aprile 2024: Segusino, Troi dell’acqua
Foto lungo il percorso
Accesso
Partenza dalla sede alle ore 8.00. In corriera si raggiunge il centro di Segusino (m 200), dove ha inizio l’escursione.
Dettaglio delll'escursione
Con la via Italia procediamo verso nord fino al bivio con la via Riva Secca, che seguiamo deviando a destra. Quando questa si biforca teniamo la sinistra (via Cal del Pont) e in leggera discesa arriviamo a un tornante, dove bisogna uscire a destra lungo una strada sterrata che dà inizio al Trodo delle Acque (tabella). Seguendo la segnaletica, costeggiamo lungamente il rumoroso torrente Riù scavalcandolo più volte con comodi ponticelli. Dopo le piogge, lo spettacolo creato dalle sue acque è assicurato.
In circa un’ora di leggera salita raggiungiamo Stramare, pittoresca borgata dagli edifici quasi tutti ristrutturati (m 400, 1 h). Ora, seguendo le tabelle del “Trodo delle Acque”, deviamo a destra (sud) e, passando accanto alla chiesetta di San Valentino, usciamo dall’abitato e proseguiamo con un comodo sentiero che in falsopiano conduce a intercettare la strada asfaltata che sale a Milies. Con questa procediamo in salita per 200 metri e, al primo tornante, deviamo a destra lungo una comoda sterrata che ci conduce alla piccola borgata di Spinazzè (m 430, 2 h). Fin qua siamo arrivati con tutto il gruppo compatto, mentre ora si formano due comitive:
Percorso Ridotto (A)
Chi intende seguire il percorso ridotto continua con il “Trodo delle Acque” (tabella) che, dopo un breve tratto su fondo un po’ disagevole, sfiora una vistosa panchina gigante e conduce a una fontana situata presso un gruppetto di case.
L’itinerario prosegue ora in discesa con la sterrata che, a tratti cementata, permette di rientrare comodamente a Segusino (3 h).
Percorso Completo (B)
Presso la prima casa della contrada, deviamo bruscamente a sinistra iniziando a salire in direzione di Milies. Dopo una mezz’oretta di salita impegnativa in mezzo al bosco, arriviamo a una casera ristrutturata, situata ai bordi di una bella radura panoramica. Qui la pendenza si fa più moderata e, piacevolmente, arriviamo a Case Cenòla, punto più alto del percorso (m 770, 3 h 20’).
Da Cenòla, seguendo la sterrata, caliamo dolcemente fino a raggiungere Milies (m 680, 3 h 40’), dove è prevista la sosta per il pranzo al sacco.
Dopo la sosta, ci portiamo presso la chiesa del paese, nei cui pressi imbocchiamo il sentiero che ci riporta a Stramare percorrendo la “Strada Vecia di Milies”, antica mulattiera che transita per un cupo e interessante canyon ricco di affioramenti morenici.
Da qui, con il percorso dell’andata torniamo a Spinazzè da cui, seguendo il percorso ridotto (A), rientriamo a Segusino (6 h 30’).
Principali motivi d’interesse:
Le cascate del torrente Riù; il pittoresco borgo di Stramare con la chiesetta di San Valentino e la fontana del XVIII secolo ricavata da un unico blocco di roccia; le viuzze di Milies e la chiesa della Beata Vergine Maria Ausiliatrice; il canyon al fondo del quale scorre la “Strada vecia di Milies”; le cascate del torrente Riù a monte di Stramare; gli affioramenti morenici risalenti all’ultima glaciazione terminata 12.000 anni fa.
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Percorso COMPLETO |
Percorso RIDOTTO |
DOVE |
Prealpi Trevigiane |
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DISLIVELLO |
m 610 |
m 250 |
DIFFICOLTÀ |
E |
E |
LUNGHEZZA |
13,5 km |
km 6 |
DURATA |
6 h 30’ |
3 h 30’ |
CARTINA |
Tabacco n. 070, scala 1:25.000 |
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24 Marzo 2024: Lungo il Brenta da Bassano a Fontaniva
Foto lungo il percorso
Accesso
Si parte dalla sede alle ore 08:00 in pullman. Si arriva a Bassano al parcheggio del Parco Ragazzi del ‘99, punto di partenza della nostra escursione. Arrivo previsto alle ore 09:00 circa.
Dettaglio delll'escursione
Dal parcheggio si prende via Sant’Anna, all’incrocio si scende diritti per Riva Margnan e poi si svolta a sinistra per via Pusterla fino ad arrivare al Ponte Vecchio. Dopo una breve pausa caffè in centro a Bassano ci si ritrova al Ponte Vecchio per iniziare l’escursione.
Dal Ponte Vecchio si prende via Bartolomeo Ferracina, si scende a destra per via Portici Lunghi, si svolta a sinistra per via Porto di Brenta, si passa sotto il Ponte Nuovo o Ponte della Vittoria e poi si risale tramite una scala in ferro, di fronte al Piazzale Cadorna. Da qui si prende via Colomba, si prosegue sempre su asfalto e si cammina sempre in fila indiana su marciapiede.
Si giunge a un bivio si prende a destra via SS. Fortunato e Lazzaro, si oltrepassa il complesso monastico di San Fortunato fino ad arrivare a una grande rotonda, la si attraversa e si prosegue diritto fino ad arrivare all’entrata della centrale idroelettrica di San Lazzaro, qui finisce l’asfalto ed inizia il sentiero sterrato. Una volta entrati alla centrale si visita il Parco delle Antiche Prese e delle Centrali e poi si prende il sentiero sterrato verso sud, tenendo la destra orografica lungo il corso del Brenta, si passa sotto il viadotto della Pedemontana Veneta e poi giù fino al Ponte della provinciale 58 a Cartigliano.
Attraversata la Provinciale si scende sempre su sentiero lungo il Brenta fino ad arrivare al Parco dell’Amicizia a Tezze sul Brenta, punto di arrivo per chi fa il percorso breve di 12 km circa. Qui al parco faremo anche la pausa pranzo. Per chi prosegue con il percorso lungo, dal Parco si arriva fino al Ponte di Friola, lo si attraversa camminando sul marciapiede e poi si scende a sinistra per il sentiero. Teniamo la sinistra orografica del Brenta fino ad arrivare al parcheggio di Boschi, punto di arrivo del percorso lungo.
Note:
Il percorso si chiama ciclopedonale del Brenta pertanto troveremo molti ciclisti e per il rispetto di tutti cerchiamo di camminare tutti da una parte lasciando una parte del tracciato libero per i ciclisti.
DISLIVELLO S/D: irrilevante;
DURATA: . 5.30/6.00 comprese le soste;
DIFFICOLTÀ: T escursionistico per tutti;
LUNGHEZZA: 20 Km circa, percorso quasi interamente su strada sterrata
Principali motivi d’interesse:
Il Brenta nasce dal Lago di Caldonazzo e Levico e sfocia nei pressi di Chioggia dopo 174 km. Elementi di interesse riguardano tutta la parte vegetativa lungo l’argine del fiume, il centro di Bassano con il caratteristico Ponte Vecchio o degli Alpini costruito su progetto di Andrea Palladio, Il Parco delle antiche prese (poco fuori Bassano) e il Parco dell’amicizia a Tezze sul Brenta.
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17 MARZO: Morgano/Badoere, Girasile con guida e pranzo.
Ci si trova al parcheggio dell'asilo di Falzè alle ore 08.00 e poi andremo a Morgano con le proprie auto, magari cerchiamo possibilmente di fare auto piene. Per questa uscita non abbiamo fatto la cartina, comunque è un giro ad anello di circa 9 km, tutti pianeggianti senza nessuna difficoltà e per tutti. Consiglio di portare un paio di scarpe di riserva almeno per quelli che si fermano a mangiare.
Foto lungo il percorso
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L'uscita notturna con la luna piena di quest'anno è fissata per sabato 24 febbraio. Sarà sull'Altipiano di Asiago e la quota di €60 comprende: pullman, una guida che ci accompagnerà al forte di Campolongo e la cena in rifugio. Siccome abbiamo il pullman pieno e abbiamo altre persone che vorrebbero partecipare, se per motivi...x... qualcuno sa già che non può venire ce lo faccia sapere per tempo.
Partiremo da Falzè alle ore 13.30. Allo stato attuale servono ciaspole e ramponcini in questi ultimi giorni ha nevicato e inoltre un abbigliamento adeguato a temperature sotto lo zero.
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REGOLAMENTO PER LE ESCURSIONI
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Il Gruppo ogni anno suggerisce ai soci un congruo numero di escursioni, per le quali studia attentamente i percorsi, per comprenderne i pregi, le difficoltà, i tempi di percorrenza. Se possibile, compie anche un’escursione preventiva, in modo da fornire ai soci che intendano accettare la proposta, le informazioni che consentano loro di valutare, in autonomia e piena responsabilità, se il percorso sia o meno adatto alle loro capacità. Prima dell’escursione il Gruppo fornisce anche ai partecipanti la mappa dell’itinerario proposto, con la descrizione dettagliata del percorso.
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Il Gruppo, nel proporre le escursioni, adotta ogni precauzione ed ogni attenzione per garantire ai partecipanti la massima sicurezza e incolumità. Chi decide di partecipare all’escursione, però, con il solo fatto di aderire all’iniziativa, dichiara di essere consapevole dei rischi che da tale attività possono derivare ed esonera il Gruppo da ogni responsabilità, civile e/o penale, per infortuni che dovessero verificarsi durante le escursioni.
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Alle escursioni proposte dal Gruppo possono partecipare sia i soci che i non soci. Tutti però devono dichiarare, al momento dell’iscrizione al Gruppo o della prenotazione all’escursione, di aver preso visione del regolamento per le escursioni e di approvarlo integralmente. I minori devono essere accompagnati da un adulto che se ne assuma esplicitamente la responsabilità.
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L’iscrizione alle escursioni, quando sia prevista la partecipazione alle spese ed ogni volta che il consiglio direttivo lo richieda, deve essere fatta di persona, con il contestuale versamento della quota di partecipazione. Tale quota non è rimborsabile, salvo il caso di non effettuazione dell’escursione; è però ammessa la sostituzione dell’iscritto con altro partecipante.
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Per le escursioni per cui non è previsto il versamento anticipato della quota, è possibile disdire la prenotazione con almeno sei giorni di anticipo. Dopo tale termine il socio è comunque tenuto a corrispondere al Gruppo la quota di partecipazione prevista.