16 Marzo 2025: BUSA DELLE RANE, VALLE TRE FONTI E GROTTE DELLE FRATTE 
Testo tratto dal libro Escursioni sul Montello di Ennio Poletti  
Ed. Editoriale Programma

Foto lungo il percorso

Ritrovo

Partenza dal parcheggio del supermercato di Falzè alle 8.00.

Dalla SP 248 (Schiavonesca) a sud-ovest di Nervesa della Battaglia, presso la rotonda di Bavaria, si devia verso nord in direzione della parrocchiale (tabelle). Percorsi 600 metri, si svolta a destra in via degli Alpini e si parcheggia l’auto presso i vicini impianti sportivi (m 80).

A Piedi

Dal parcheggio, con un tratto di marciapiede e poi per sentiero saliamo alla chiesa parrocchiale di S. Urbano, da cui imbocchiamo la Presa III (via U. Sacco) che, in salita, si dirige verso nord-ovest. 
Terminata la zona abitata, l’asfalto spiana e conduce a un incrocio, dove sorge il bel capitello intitolato alla Madonna del Bosco. Qui, rimaniamo sulla via U. Sacco per altri 150 metri d’asfalto, dopo di che usciamo a sinistra (ovest) seguendo le indicazioni per Busa delle Rane e Croce Baracca (tabella). Dopo circa 250 metri di sterrata, scorgiamo alla nostra sinistra la “busa” suddetta, che raggiungiamo con una breve deviazione in mezzo alle robinie. Il laghetto rappresenta un piccolo ecosistema che, tipico delle zone umide, è colonizzato da piante acquatiche, piccoli crostacei (anfipodi), bisce d’acqua, rospi, ma soprattutto rane, da cui il luogo prende il nome.
Tornati sul sentiero principale, avanziamo per una cinquantina di metri fino a trovare, alla nostra destra, il luogo dove cadde l’aereo di Francesco Baracca il giorno 19 giugno 1918, durante la Battaglia del Solstizio. Sul posto c’è una croce con una targa che ricorda la data e i nomi dei soldati italiani che il 24 giugno 1918 fecero il ritrovamento (m 150).
Presso questo luogo della memoria, c’è un bivio, dove noi proseguiamo verso nord-ovest su comodo sentiero recante un segnavia bianco-rosso. Dopo circa 800 metri, lasciamo a sinistra una deviazione diretta a un casolare e proseguiamo ancora per poche decine di metri, fino a trovare un nuovo bivio. Qui, deviamo a destra portandoci nei pressi di una vigna, superata la quale il sentiero prosegue verso nord per immettersi nella Presa IV. Oltrepassata la Baita Allegra di circa 500 metri, arriviamo alla deviazione per la Valle delle Tre Fonti, dove è possibile percorrere il Sentiero Carsico Naturalistico Giuliano Caponi, diretto al fondo di una vicina dolina. 
Un pannello didattico situato all’inizio del breve tracciato descrive le caratteristiche geologiche del sito e la storia dell’eremita Giovanni, che, secondo la tradizione, dimorò nel XIV secolo nella grotta di San Girolamo, cavità carsica raggiungibile dopo pochi minuti di discesa (m 165). Dentro la caverna, si scorgono tuttora alcune nicchie alle pareti, chiari segni che denotano remote frequentazioni. 
Nelle vicinanze, si osservano altre grotte minori e una fontana di risorgiva che tuttora eroga acqua (non potabile). 
Tornati sulla Presa IV, proseguiamo verso nord e, oltrepassata la vicina area attrezzata “alla Certosa” (tabella), dotata di tavoli e barbecue, lasciamo a sinistra una grande dolina coltivata a vigneto e arriviamo alla strada dorsale del Montello. 
Ora, avanziamo verso destra (est) per 750 metri fino a trovare la Presa III (Via U. Sacco) diretta a sud, con la quale iniziamo a rientrare.
Attorniati da incantevoli vigne e uliveti, perdiamo lentamente quota e, oltrepassato un gruppetto di case, arriviamo all’Agriturismo “la Valle”, che rimane leggermente discosto alla nostra destra (m 160). Poco più avanti, superiamo un’abitazione di color giallo ocra per poi deviare a destra lungo un tratturo a bordo del prato che in pochi minuti ci conduce alla prima Grotta delle Fratte. Il cunicolo si apre alla base di una paretina di roccia conglomeratica, si sviluppa per una lunghezza di 1126 m ed è profondo 25 m. L’interno della grotta si può visitare, con adeguata attrezzatura, solo in compagnia di guide esperte. Ora rientriamo sulla strada principale e, presso un vicino ponticello, usciamo a destra per poche decine di metri per osservare la seconda Grotta delle Fratte, piccolo antro dal quale, nei periodi non siccitosi, origina un ruscello. 
Tornati sulla via, affrontiamo un tratto di salita lungo il quale, alla nostra sinistra, possiamo ammirare un luminoso bosco di carpini bianchi e querce. L’ascesa si conclude vicino a un gruppetto di case da cui, rimanendo sulla stessa via, in breve caliamo al capitello della Madonna del Bosco, già visto all’andata. Da qui, per la stessa via rientriamo al punto di partenza (m 80, 3 h 30’). 

Principali motivi d’interesse 
Il capitello della Madonna del Bosco; la Busa delle Rane; il luogo dove sono stati trovati il corpo di Francesco Baracca e i rottami del suo aereo; la bella vegetazione formata in prevalenza da robinie, castagni, carpini bianchi e querce; il Sentiero Carsico Naturalistico Giuliano Caponi con la Grotta di San Girolamo, alcune grotte minori e una fontana di risorgiva; l’area attrezzata “alla Certosa” con tavoli e barbecue; le numerose doline; le due Grotte delle Fratte; i dolci paesaggi.

 

DOVE

Montello

DISLIVELLO

m 210

DIFFICOLTÀ

E

LUNGHEZZA

9 km

DURATA

3 h 30’

CARTINA

Tabacco n. 070, scala 1:25.000