13 Ottobre 2024: Cansiglio, Sentiero Pagnoca

Testo tratto dal libro Escursioni in Cansiglio di Ennio Poletti  
Ed. Editoriale Programma

Accesso

Partenza dalla sede alle 7.30.

Il punto di partenza dell’escursione si trova a Montaner, frazione di Sarmede, nell’alto trevigiano. Nella parte sud di Vittorio Veneto, si seguono le indicazioni stradali per il Cansiglio (SP 422) e, oltrepassato l’abitato di Fregona, si segue a destra la deviazione per Montaner (tabelle stradali). Giunti alla chiesa parrocchiale, presso uno spiazzo si parcheggia momentaneamente la corriera (m 330). 

A Piedi

Oltre il campanile, deviamo a sinistra (nord) lungo la viuzza che troviamo subito dopo un edificio decorato con un murales. 
Una bacheca posta all’inizio della stradina illustra il Sentiero Pagnoca che intendiamo percorrere, mentre dalla parte opposta della via c’è una tabella CAI con il n. 1061, segnavia che dovremo seguire fino al Col Alt. 
NOTA: il sentiero è dedicato al partigiano di Montaner GioBatta Bitto, detto Pagnoca, che dopo l’8 settembre 1943 organizzò, insieme al parroco del paese monsignor Giuseppe Faè, la Resistenza in quest’area. Il percorso coincide con l’itinerario della prima salita sull’Altopiano del Cansiglio del comandante Pagnoca con i suoi partigiani del Gruppo Brigate Vittorio Veneto.
In salita seguiamo la stradina principale che, dopo circa 200 metri e due ampie curve, raggiunge un punto oltre il quale inizia a scendere; percorse poche decine di metri in discesa, deviamo a destra (est, tabella) e usciamo dall’abitato. Intercettata una strada cementata, la percorriamo in salita per circa 100 metri dopodiché andiamo a destra (est, tabella) e con una bella mulattiera arriviamo alla radura con la Chiesetta del Santo (S. Antonio da PD)(m 540, 1 h 10’). 
Da qui, il sentiero prosegue in salita verso nord e in breve giunge a intercettare una forestale (m 610), dove la comitiva si divide in due gruppi: chi segue il percorso completo (A) svolta a destra, mentre chi intende fare quello ridotto (B) devia a sinistra.

GRUPPO (A) escursione completa:
Piegando a destra (est), in leggera salita arriviamo alla Lama Col di Faè (m 720, 1 h, 50’), modesta pozza d’acqua ormai invasa dall’erba. Seguendo la segnaletica, in ambiente umido percorriamo una mulattiera che, fiancheggiata a tratti da muri a secco, ci porta alla Lama dell’Erbin (m 890, 2 h 20’), piccolo specchio d’acqua circondato da una bella radura. 
Con la carrabile su cui siamo confluiti, compiamo un ampio semicerchio in mezzo a una faggeta e arriviamo alla strada asfaltata che da Villa di Villa sale verso il Passo Crosetta. Con questa, dopo una breve discesa arriviamo al Parco dei Carbonai, ampia area di sosta con la ricostruzione di un villaggio che richiama la passata attività di questi particolari lavoratori del bosco. 
Un centinaio di metri a valle dell’area, presso un capitello dedicato alla Madonna, deviamo a destra (sud, tabella) e in una decina di minuti raggiungiamo il Col Alt (m 866, 3 h 30’).
Dalla sommità del colle, dove sorge un monumento dedicato ai partigiani, il panorama abbraccia gran parte delle pianure veneta e friulana. Qui è prevista la sosta per il pranzo al sacco.
Ripreso il cammino, ripercorriamo la stessa via per circa 300 metri e, oltrepassata la Casera Col Alt, deviamo a sinistra (ovest) lungo una pista forestale che, in pochi minuti, ci conduce alla Casera Gnesina, già base partigiana durante la Resistenza.
Sfiorando l’edificio, caliamo a una vicina strada forestale che, seguita verso destra (nord-ovest), ci permette di arrivare a due casere ristrutturate adagiate in una bella radura (m 800). Quella più in alto si chiama Baita Domenico, come indicato in un’insegna posta nelle vicinanze.
Proseguendo verso sud, oltrepassiamo le case sparse della località Cima della Cima e, dopo quattro tornanti, siamo alla sella che ci separa dal Monte Castelir. 
A un bivio con crocifisso, seguendo le indicazioni di una tabella con la scritta Chiesetta Alpina del Monte Castelir, deviamo a destra e, dopo pochi minuti di facile salita, arriviamo alla sommità del colle. Qui, ai bordi di una piatta radura, sorge l’edificio sacro in posizione particolarmente panoramica verso la pianura.
Rientrati sulla stradina principale, al successivo tornante imbocchiamo a destra una forestale (tabella con segnavia CAI n. 1040) con la quale caliamo fra le case di Borgo Val. 
Qui merita una visita la chiesa di Santa Cecilia, l’edificio sacro più antico di Montaner risalente a un’epoca compresa fra i secoli XIII e XIV. 
Attualmente nella chiesa, per concessione della comunità cattolica, sono celebrate funzioni religiose anche di rito ortodosso, in attesa che il luogo di culto dove queste si svolgevano venga ricostruito in seguito alla distruzione avvenuta nel 2013, a causa di un incendio.
Raggiunta la strada principale, in circa un quarto d’ora rientriamo al punto di partenza (m 310, 6 h). 


GRUPPO (B) escursione ridotta:
Deviando a sinistra, in una decina di minuti di cammino e con lievi saliscendi arriviamo sul tornante di una stradina più importante, dove proseguiamo a sinistra, in discesa (m 610).
Percorsi circa 200 metri, prima di un successivo tornate usciamo a destra (ovest, m 585) per imboccare un viottolo che conduce alla località Pianai (m 600). Qui, distribuite lungo il viottolo, che avanza praticamente in piano per circa 600 metri, troviamo alcune casere restaurate dove si può trovare spazio per sostare e pranzare al sacco
Rientrati sulla stradina principale, senza più abbandonarla caliamo facilmente a Montaner (m 230, 3 h 30’), dove il giro si conclude.  

Principali motivi d’interesse 
Gruppo (A): l’interesse storico del tracciato; la Chiesetta del Santo (S. Antonio da PD); la Lama dell’Erbin e il suo contesto; il Parco dei Carbonai; il Col Alt; la Casera Gnesina; il Monte Castelir; gli ampi panorami; il Borgo Val.
Gruppo (B): l’interesse storico del tracciato; la Chiesetta del Santo (S. Antonio da PD); la località Pianai.

 

 

GRUPPO (A)

GRUPPO (B)

DOVE

Cansiglio

DISLIVELLO

m 620

m 310

DIFFICOLTÀ

E

E

LUNGHEZZA

12 km

km 5,5

DURATA

6 h

3 h 30’

CARTINA

Tabacco n. 012, scala 1:25.000