30 Giugno 2024: Lagorai, bivacco Argentino

 

Foto lungo il percorso

 

 

Accesso

Partenza dalla sede alle ore 7.00 per Strigno (TN). Da Strigno, in Valsugana, si seguono le indicazioni per il ristorante "il Crucolo". Giunti al locale, si passa sotto il suo porticato e si prosegue fino alla Chiesetta degli Alpini, dove c’è spazio per parcheggiare (m 1336).

Dettaglio delll'escursione

Percorso ridotto e prima parte del percorso completo: Dal parcheggio ci portiamo per asfalto verso Ponte Rudole distante circa 500 metri, dove una tabella indica il percorso da seguire per il Bivacco Argentino (CAI n. 333). La prima parte dell’escursione si sviluppa lungo una stradina forestale asfaltata priva di traffico. Superata la Malga Cenon di Sopra, la strada continua con fondo naturale e dopo aver lasciato sulla sinistra la Malga de Pra’ conduce all’ampia radura di Primalunetta. Qui sorgono alcune casere ristrutturate, una cappella dedicata a San Bortolo e la Casa Vacanze Primalunetta, gestita dal comune di Spera, che può ospitare decine di persone (m 1722, 2 h). Questo è il punto di arrivo per chi sceglie l’escursione ridotta; per il rientro al punto di partenza è prevista la percorrenza della stessa via dell’andata.

Percorso completo: da qui cominciamo a camminare su sentiero e, attraverso prati e luminosi boschi di larici puntiamo all’ampia Forcella del Dogo, visibile in alto davanti a noi. Superata la bella Malga Primaluna di Sopra (m 1842), con i suoi pascoli punteggiati da numerosi capi di bestiame, iniziamo a risalire l’ampio vallone che conduce alla forcella. Il bosco si fa sempre più rado per lasciare il posto a distese di piante di rododendro che ci accompagnano fino all’immensa Forcella del Dogo (m 1972), che separa il Monte Cima dal Monte Tauro. 
Ora il sentiero CAI n. 333 piega a nord-est e risalendo un comodo pendio conduce al Piano del Tauro, dove, in una spianata verde cosparsa di massi bianchi, sorge il Bivacco Argentino (m 2160, 3 h 30’). La costruzione, che risale al 1969, è in ottimo stato e può ospitare fino a sei persone su letti a castello. All’esterno, una fontana situata nella massicciata che sorregge l’edificio eroga acqua fresca di sorgente. 
Dopo una sosta per il pranzo al sacco, riprendiamo a salire alla volta della Cima Ravetta, che si erge un centinaio di metri sopra di noi e in una ventina di minuti siamo sull’ampio spiazzo sommitale (m 2270, 4 h). Man mano che avanziamo su quel prato immenso vediamo spuntare davanti a noi, prima le cime del Gruppo di Rava, poi il Forzelon di Rava e la Forcella Ravetta e, infine, nella grandiosità di un’immagine aerea, la Valle di Rava, che appare giù in basso con i suoi tre laghi e le sue casere. Una vista mozzafiato che da sola meriterebbe la fatica di arrivare fin qua. Qui, è prevista la sosta per il pranzo al sacco.
Il sentiero n. 333 ora continua verso nord tagliando in costa le pendici di Cima Primaluna e, con una traversata entusiasmante, conduce alla Forcella Ravetta (m 2219, 5 h). In questo tratto sono diverse le testimonianze del passaggio della Grande Guerra. 
Sulla forcella imbocchiamo il sentiero CAI n. 332 e, con la dovuta attenzione, scendiamo lungo l’impervia Val di Ravetta. Alla fine di un impegnativo macereto, la traccia diventa più agevole e in breve conduce al soffice tappeto erboso, ricco d’acqua, della piana superiore di Caldenave (m 1780, 6 h 30’). 
Un placido torrente compie morbide anse nel verde della conca sullo sfondo del Rifugio Claudio e Renzo, che si staglia davanti a noi. Superato il rifugio, sotto di noi si spalanca la visione della piana inferiore di Caldenave, ancora più bella dell’altra, dove è facile incontrare mandrie di cavalli che pascolano in libertà. 
Giunti a Ponte Caldenave (m 1792), lanciamo un ultimo sguardo a quella meraviglia della natura e torniamo a scendere all’interno del bosco. Il torrente, che prima scivolava lentamente sulle due piane, ora diventa impetuoso e ci accompagna con il fragore delle sue cascate fino a Tedon. Da qui, con un breve tratto di strada asfaltata, rientriamo al punto di partenza (m 1336, 8 h).

Principali motivi d’interesse
La chiesetta di San Bortolo a Primaluna e il piccolo insediamento che la circonda; gli amplissimi panorami; il Bivacco Argentino; l’aerea visione della Valle di Rava; il Rifugio Claudio e Renzo (o Caldenave); le due magnifiche piane di Caldenave, l’ambiente ricco d’acqua.

 

DOVE: Lagorai
PARTENZA / ARRIVO: Ponte Rudole (m 1336), Scurelle (TN)
CARTINA: Kompass n. 626
QUOTA MAX: m 2270 (Cima Ravetta)
DIFFICOLTÀ: E
DISLIVELLO: m 460 (escursione ridotta); m 980 (escursione completa)
DURATA: 5 h (escursione ridotta); 8 h (escursione completa)
LUNGHEZZA: km 10 (escursione ridotta); km 16 (escursione completa)