6/7 Settembre 2014 – Traversata del Sella

Foto lungo il percorso 6/9/2014

Foto lungo il percorso 7/9/2014

Programma

Partenza dalla sede alle ore 7.00 per il passo Gardena. L’escursione inizia al Passo Gardena (m 2136), raggiungibile con la corriera indifferentemente dall’Alta Badia, dalla Val di Fassa o dalla Val Gardena.

 

Escursione

Primo giorno (6/9/2014)

A sud del Passo Gardena imbocchiamo il sentiero CAI n.666, col quale iniziamo a risalire il dosso erboso del Col de Frea. Con belle vedute verso il Sassolungo, le Meisules e i Cir, guadagniamo un’ottantina di metri di quota per poi raggiungere, con un facile tratto in falsopiano a ridosso di pareti strapiombanti, l’intaglio dell’angusta Val Setus.
Continuando col n.666, numerosi tornanti ravvicinati ci permettono di avanzare nei ripidi ghiaioni che conducono alla testata della valle suddetta. La traccia è ben segnata e, pur richiedendo un certo impegno fisico, non presenta difficoltà particolari.
Giunti alla sommità del macereto, una compatta parete di roccia sembra sbarrare il cammino, ma poi, man mano che ci avviciniamo, ci rendiamo conto che la sua pendenza risulta meno accentuata di come l’avevamo percepita provenendo dal basso.
Qui, una serie ininterrotta di corde fisse e pioli metallici infissi nella roccia, permette di compiere un balzo di circa 100 m e di accedere alle più morbide ondulazioni basali del Sas da Lech, alto sopra di noi. Impressionante, alle nostre spalle, la vista sulla Val Setus appena percorsa.

Il tratto attrezzato appena descritto non è banale, ma con prudenza e con entrambe le mani libere dai bastoncini si può percorrere anche senza attrezzatura da ferrata. Si consiglia, comunque, ai partecipanti che si sentono meno sicuri in questi passaggi di usare un cordino di sicurezza o di farsi aiutare dalle persone più esperte.
Terminata la parte ripida, il sentiero percorre un tratto in falsopiano fra enormi massi e, in ambiente sempre più aperto, permette di raggiungere facilmente la conca del Rifugio Cavazza al Pisciadù (m 2585, 2h). La costruzione, adiacente a un laghetto alpino dalle acque smeraldine, sorge in posizione molto panoramica alle falde del Monte Pisciadù. Verso est, oltre il Vallon del Mezdì, possiamo ammirare la rotondeggiante cima del Piz da Lech.
Il primo giorno si conclude presso il rifugio, dove è previsto il pernottamento. Chi desidera raggiungere la sommità dell’incombente Pisciadù, può farlo in forma autonoma mettendo in conto altri 400 m di dislivello e 3 ore di ulteriore cammino (A/R).
Coloro che scelgono la ferrata Tridentina, al bivio per la Val Setus proseguono verso sx oltrepassando il ghiaione. Un sentiero ben tracciato, in leggera discesa conduce all'attacco della ferrata (lunga scala verticale) che si trova sulla dx del torrente Pisciadù. La salita è assicurata ma con tratti esposti. Arrivati alla testata del Vallon del Pisciadù, c'è la possibilità di uscire a sx per un sentierino che consente di evitare la parte superiore del percorso, tecnicamente più difficile. Proseguendo sulla ferrata, invece, una volta fiancheggiata la Torre Exner si raggiunge il famoso ponte sospeso, dove terminano le difficoltà; da qui, in pochi minuti si raggiunge il rifugio Pisciadù (3h 30’ dal passo Gardena).

Secondo giorno (7/9/2014)

Dal rifugio proseguiamo verso sud col sentiero n.666 all’interno del Vallone dei Pisciadù. Dopo aver lasciato alla nostra destra l’omonimo laghetto, procediamo in costa sulla riva destra idrografica della valle guadagnando lentamente quota. Dopo meno di mezz’ora incontriamo le prime corde fisse che agevolano il passaggio in una zona umida e scivolosa. Successivamente, superati due balzi rocciosi anch’essi attrezzati con funi metalliche e qualche piolo, arriviamo alla Val di Tita, ampio circo detritico alla base della Cima Pisciadù. Ignorando le tabelle che segnalano la deviazione per la cima citata, continuiamo a risalire l’alta Val di Tita. Dopo una piega verso destra (ovest), il sentiero supera un ripido canalino (possibile presenza di neve) accedendo a un ampio pianoro nel quale il panorama si spalanca verso nord in direzione dei Cir, del Puez, delle Odle e del più lontano Putia. Siamo a circa 2900 metri di quota e sotto di noi possiamo ammirare la minuscola sagoma del Rifugio Pisciadù con accanto l’omonimo laghetto.
Immersi in questo desolato e affascinante ambiente, affrontiamo l’ultima breve salita che ci porta nel punto più alto dell’escursione, dove il panorama diventa circolare (m 2970, 2h). Da questa posizione la vista spazia su tutto il Gruppo Sella.
Siamo sul bordo orientale dell’Altopiano delle Meisules e oramai più in alto di noi c’è solo il Piz Boè, che si erge a sud isolato e maestoso. Dopo una breve discesa il sentiero n.666, seguìto finora, confluisce sul n.649 che in breve ci porta alla vicina Forcella d’Antersas (m 2839).
Nei pressi, la Torre Berger si alza elegante dal Vallon de Mezdì offrendo di sè una magnifica visione. Un piccolo balcone panoramico consente di affacciarsi per ammirare il profondo solco del vallone appena citato che si dirige verso Colfosco. Con una risalita di una settantina di metri superiamo l’Antersas per poi calare al rifugio Boè (m 2873, 3h 30’).
Proseguiamo ora col sentiero n.627 in direzione della Forcella Pordoi, visibile in lontananza. Sfiorando la scura parete occidentale del Piz Boè, aggiriamo il Vallon del Fos e, con qualche modesto saliscendi, arriviamo al Rifugio Forcella Pordoi, dove è prevista la pausa per il pranzo (m 2829, 4h 30’).
Dopo la sosta, scendiamo lungo il ripido ghiaione e in circa un’ora raggiungiamo il Passo Pordoi, dove ci attende la corriera (m 2239).
In alternativa si può scendere al passo con la funivia. La stazione a monte si trova 120 metri più in alto rispetto al Rifugio Forcella Pordoi e i prezzi sono riportati qui sotto.

 

Note

Funivia Sass Pordoi

adulti

ragazzi

gruppi

Andata

9,00

5,00

7,60

Ritorno

8,00

4,50

6,80

Andata e Ritorno

16,00

8,50

13,50

Dal 24/05/2014 al 19/10/2014 con Orario 09.00 - 17.00

 

 

 

Dove è esposto il prezzo comitiva questo viene applicato per un gruppo di almeno 20 persone e ogni 30 persone è concessa una gratuità. Sono considerati Ragazzi coloro nati dopo il 01.06.1998.

 

Difficoltà: EEA (percorso di alta montagna con 4 passaggi attrezzati, di cui uno, quello della Val Setus (1° giorno), più lungo e impegnativo degli altri).

Tempo di percorrenza: tot. 6h 30’ (fino a F.lla Pordoi); (1° giorno 2 h);

Lunghezza: tot.  12 km (fino a F.lla Pordoi);  (1° giorno 3,5 km);

Dislivello in salita e discesa: tot. 950 m / 260 m     (fino a F.lla Pordoi);    (1° giorno 450 m di sola salita);

Cartografia: Kompass n.624, scala 1:25000  o Tabacco n.07, scala 1:25000