3 Luglio 2014 - Passo Vaiolon

Foto lungo il percorso B

 

Programma

Partenza dalla sede alle ore 6.00 per Vigo di Fassa (TN), si seguono le indicazioni stradali per il Passo di Costalunga superato il quale si cala alla stazione a valle della seggiovia Paolina. Con l’impianto si sale al Rifugio Paolina, dove inizia l’escursione (m 2125).

Escursione

Dal rifugio, ci incamminiamo lungo il sentiero n.539 e, risalendo la base sud-occidentale del Masarè, arriviamo alla grande aquila in bronzo (m 2349), monumento dedicato a Theodor Christomannos, pioniere sud-tirolese del turismo dolomitico che visse tra il 1800 e il 1900. A lui si deve anche la costruzione del Rifugio Roda di Vael (Rotwandhütte), che raggiungeremo verso la fine del nostro giro.
Nei pressi della statua deviamo a sinistra (ovest) e, col sentiero n.549, iniziamo a percorrere un bellissimo tratto in costa che, perdendo un po’ di quota, aggira il Masarè e la Roda di Vael e conduce allo sbocco del vallone che scende dal Passo Vaiolon. Qui, proseguiamo col n.551 in direzione del passo suddetto. Dopo alcuni ripidi tornanti superiamo una roccia sporgente con l’aiuto di una corda metallica e di una scaletta dopodiché, percorrendo un angusto e ripido canalone raggiungiamo il Passo Vaiolon (m 2560, 2h).
Ora il panorama diventa molto ampio. A nord la Cima Sforcella, le Coronelle e i Mugoni fanno da corona a un selvaggio circo detritico, mentre a est è la lunga valle che termina a Vigo di Fassa a catturare la nostra attenzione. A sud, invece, possiamo ammirare di profilo l’affilata cresta della Roda di Vael che precipita a valle verso l’omonimo rifugio, appena visibile basso in lontananza.
A questo punto la comitiva si divide in due gruppi che poi si ricongiungeranno presso il Rifugio Roda di Vael.

  • (A): rimanendo sul n.551, questo gruppo inizia il percorso di rientro calando attraverso il circo situato ai piedi della Cresta delle Coronelle. Prima la discesa è dolce ma poi, all’interno di un canalone detritico, si fa più decisa e impegnativa. Pericoli non ce ne sono, ma bisogna essere sempre vigili. Il tracciato, infatti, si sviluppa in mezzo a massi di diverse dimensioni che spesso ostacolano il passaggio. Alla quota di 2343 metri c’è l’intersezione col sentiero n.541, proveniente dal Passo delle Zigolade. Con quest’ultimo, la comitiva (A) procede con facili saliscendi fino il Rifugio Roda di Vael (m 2280, 4h).
  • (B): questo gruppo raggiunge le cime della Roda di Vael (m 2806) e le torri del Masarè (m 2727) attraverso due ferrate consecutive. Entrambe sono ben assistite dalla presenza di abbondanti tratti di corda metallica per cui, col set da ferrata (obbligatorio!!!), si può procedere in sicurezza. Tuttavia, le difficoltà non sono le stesse. La prima, quella che sale alla Roda di Vael, è una ferrata classificata facile, mentre la seconda, a causa della maggiore esposizione, è riconosciuta come difficile. Una volta calati dalla cima della Roda di Vael alla Forcella del Diavolo (m 2650), prima di tornare a salire verso il Masarè c’è la possibilità, per chi vuole, di abbandonare il percorso e scendere direttamente al Rifugio Roda di Vael. In questo modo si evita la parte più impegnativa di questo percorso di cresta.

Chi affronta le due ferrate deve mettere in conto un tempo di circa 3h 30’ o 4h per andare dal Passo Vaiolon al Rifugio Roda di Vael (circa 6h dalla partenza).
Da quest’ultimo rifugio (m 2280), coi due gruppi riuniti imbocchiamo il sentiero n.548 che consente di raggiungere facilmente il Passo Costalunga, dove troviamo la corriera che ci attende (m 1745, max 7h 30’).

 

Note sul percorso:

Difficoltà: (A): EE, (B): EEA, set da ferrata obbligatorio.

Tempo di percorrenza: (A): 5 ore 30', (B): 7 ore 30' soste incluse;

Lunghezza: (A): 13km, (B): 13 km circa;

Dislivello in salita e discesa: (A): S/D 450m/750m, (B): S/D 850m/1150m;

Cartografia: Tabacco 029  Sciliar, Catinaccio, Latemar.