5 Agosto 2012 - Traversata dell'alpe di Fanes
Foto lungo il percorso:
Programma:
Partenza dalla sede alle ore 05.30. L’escursione è una traversata che prende l’avvio da Pedraces, in Val Badia (BZ), e si conclude presso la Capanna Alpina, tra San Cassiano e il Passo Valparola.
Escursione:
Da Pedraces (Val Badia, BZ) raggiungiamo con due seggiovie consecutive e un breve tratto a piedi il Santuario di Santa Croce, in posizione dominante su tutta la Val Badia (m 2045), dove inizia l’escursione.
Dalla chiesetta procediamo in direzione sud col sentiero n.15, che in costa conduce alla deviazione per la Forcella de Medesc (sentiero 12A). Se finora avevamo camminato in piano o in leggera discesa, adesso la traccia inizia gradualmente a salire fino a raggiungere gli sfasciumi della Valle de Medesc.
Percorrendo la sponda sinistra idrografica di quest’ampia valle guadagniamo lentamente quota col panorama che sempre di più si apre verso ovest in direzione del gruppo Gardenaccia.
Dopo aver attraversato l’impluvio vallivo, risaliamo faticosamente la sponda destra idrografica della valle, con la forcella, da tempo visibile davanti a noi, che sembra non arrivare mai. Con un ultimo sforzo raggiungiamo l’ampia insellatura della Forcella de Medesc (m 2533, 2h 40’), vero e proprio balcone sulle dolomiti che vanno dal Sass de Putia al Gruppo Sella. Il tratto più faticoso è superato.
D’ora in poi l’escursione si svolge in discesa, fatta eccezione per un paio di brevi e facili risalite per raggiungere il Passo di Limo e il Ju da l’Ega, che troveremo dopo la piana dei rifugi Lavarela e Fanes; in tutto circa 150 m.
Adesso entriamo nell’affascinante circo dell’Alpe di Fanes cui fanno da corona le pallide cime del Monte Cavallo, del Sasso delle Dieci e del Sasso delle Nove, che appaiono a nord in un magnifico susseguirsi. Camminando piacevolmente in questo ambiente lunare perdiamo lentamente quota per arrivare, con una breve deviazione dal sentiero principale, allo smeraldino Lago Parom, situato alla base di incombenti pareti verticali allo sbocco dell’omonima valle (m 2311, 4h). Dopo la sosta per il pranzo al sacco, riprendiamo a scendere.
Davanti a noi, in lontananza, iniziamo a scorgere l’ampia conca dove sorgono i rifugi già citati. Man mano che ci avviciniamo il panorama si apre sempre di più sulla piana, mentre l’attenzione è particolarmente catturata dalle magnifiche acque del Lago Verde, nei pressi del rifugio Lavarela. In breve ci troviamo a costeggiare il lago (m 2043, 5h 50’) e ad attraversare il suo torrente emissario, vera e propria tentazione per chi sente il desiderio di mettere a mollo i piedi.
Una scorciatoia a destra consente di raggiungere il Passo di Limo (m 2172, 6h 40’) e il lago omonimo senza passare per il Rifugio Fanes. Finora il sentiero seguito era il n.12, mentre d’ora in poi sarà il n.11 a segnare il nostro cammino. Oltre il lago perdiamo qualche decina di metri di quota e, sfiorando la Malga Fanes Grande, ci immettiamo nel magnifico e ampio altopiano che attraverso paesaggi bucolici e la modesta risalita per il Ju da l’Ega (m 2156) conduce al Col de Locia (m 2069, 8h), dove inizia la discesa verso il punto d’arrivo. Dopo le prime rampe incontriamo una preziosa sorgente d’acqua freschissima e quindi, attraverso il Plan de Furcia, raggiungiamo la Capanna Alpina, dove la traversata si conclude (m 1736, 9h).
Principali motivi di interesse: l’ambiente dolomitico unico; gli ampi panorami; il Lago Parom, il Lago Verde e il Lago di Limo; i Rifugi Lavarela e Fanes; la Malga Fanes Grande con i suoi verdi alpeggi ricchi di acqua.
Difficoltà: EE solo per la lunghezza.
Dislivello in salita: 700 m.
Dislivello in discesa: 900 m.
Quota massima: 2533 m.
Lunghezza: 19 km circa.
Tempo: 9 ore circa.
Cartografia: carta Tabacco n. 7.
Capigita: Ennio Poletti, Lino Zanatta.
Piantina del percorso:
Altimetria del percorso:
I primi 3.5 km sono stati fatti in funivia.