Categoria: 2011
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3 ottobre 2011 - Cismon: capitelli sepolcri e casere

Partenza:

Partenza in pullman dalla sede alle ore 7.30.

Escursione:

Dalla piazzetta con fontana di Cismon seguiamo il sentiero n.20 che, oltrepassato un porticato, abbandona l’abitato per entrare nella Val Goccia e puntare verso un angusto canyon sovrastato da pareti di roccia quasi verticali. La vecchia mulattiera (sembra risalga al XIV sec., cioè al periodo della Calà del Sasso), sempre bellissima e con ottimo fondo, supera la parte più stretta della gola con tornanti ravvicinati  e sbuca appena sotto la cima di una guglia rocciosa appuntita (la "Gusela", m 470, 50’), ben visibile anche da Cismon. Ora il sentiero è più aperto e in pochi minuti raggiungiamo un caratteristico capitello formato da due basi, situate ai lati opposti della mulattiera, unite da un tetto comune (m 490, 50’). La costruzione, oltre che bella da vedere, presenta quattro nicchie, tre delle quali con affreschi dedicati a figure sacre. Risale a un periodo stimabile intorno ai secoli XVI e XVII e gli affreschi, anche se di pittore non identificato, sono stati dipinti da una “ottima mano”, come dice lo studioso Angelo Chemin. Qui lasciamo il n.20 per seguire la bellissima mulattiera n.10 che ci conduce alla località Coli (m 690, 1h 35’), dove una tabella indica la breve deviazione a sinistra per visitare le tombe. (“Lungo la Val Goccia, in loc. Covoli, presso la casara Costa, su due ripiani naturali della roccia, sono scavate nel calcare quattro tombe di forma rettangolare, appaiate due a due prive di materiale all’interno (probabilmente per spoglio), di possibile, ma non certa, epoca romana." Giuseppe Gerola, storico vicentino vissuto a cavallo dei secoli XIX e XX).

Le sepolture sono scavate nella roccia in un punto molto panoramico verso la parte sud del Canale di Brenta. Questa posizione testimonierebbe, secondo alcune fonti, l’importanza delle persone cui erano state destinate.

Al termine della visita alla piccola necropoli torniamo a salire sul sentiero principale per qualche decina di metri fino ad imboccare un’evidente traccia priva di numerazione che si stacca in piano sulla destra della mulattiera n.10. In pochi minuti raggiungiamo Casoni Coli (m 670, 2h), una località nascosta dalla vegetazione con un gruppo di vecchie abitazioni abbandonate fra i resti di miseri terrazzamenti. Di particolare interesse sono la vicina sorgente, la “piazzetta” ancora ben pavimentata e bordata di lastre di roccia infisse verticalmente e alcune “spelonche” scavate ai lati del sentiero di avvicinamento al borgo. Evidenti sono anche le opere murarie edificate per irreggimentare le acque della piccola e ripida valle che si attraversa prima di giungere alle case.

Ritornati sul sentiero n.10, riprendiamo a salire all’interno di una bella faggeta e, lasciando sulla destra la deviazione per Casoni Nave, raggiungiamo la radura dove sorgono le Case Costa (m 920, 3h). Qui il panorama diventa ampio e verso nord è possibile distinguere chiaramente diverse Cime dei Lagorai, le Pale di San Martino e il Monte Coppolo. Verso ovest abbiamo Enego con il Monte Lisser e, più a sud, il Monte Fior, mentre a est spiccano le Vette Feltrine. Da questa vera e propria “terrazza”, dopo un’adeguata pausa per il pranzo al sacco (1 h), riprendiamo il cammino verso sud lungo la stradina forestale (purtroppo asfaltata da qualche mese) e in leggera salita guadagniamo un po’ di quota fino a raggiungere la deviazione (m 1050, 4h 30’) per la Val Lavello con segnavia n.13. Seguendo questa traccia caliamo rapidamente nella selvaggia e umida valle (vedi nota) fino a confluire nella Val Goccia in corrispondenza di un torrente che più in basso forma alcune simpatiche cascate. Adesso siamo nel sentiero n.20 col quale, dopo un breve tratto in galleria, passiamo sotto al doppio capitello (m 490, 6h), sfioriamo la “Gusela” e rientriamo a Cismon (m 200, 6h 30’).

Note:

La Val Lavello è molto umida a causa della scarsissima esposizione al sole. Se da una parte questo fatto rende affascinante il luogo per la presenza di massi ricoperti da muschio dal verde intenso, dall’altra rende la mulattiera lastricata su cui camminiamo a tratti scivolosa. L’invito, perciò, è quello di prestare molta attenzione in questo tratto, che ci impegnerà per circa un’ora, e di fare uso degli appositi bastoncini.

Principali motivi di interesse: la "Gusela", le antiche tombe, un doppio capitello con affreschi, le antiche (XIV sec.) e bellissime mulattiere, il vecchio insediamento di Casoni Coli, la radura di Case Costa, i grandi panorami verso nord offerti dalla radura presso Case Costa, la selvaggia Val Lavello.

 

Difficoltà: E.

Località: Cismon del Grappa.

Dislivello in salita: 850m.

Dislivello in discesa: 850m.

Quota massima: 1050m.

Lunghezza percorso: 10 km.

Tempo di percorrenza: 6.30' ore.

Cartografia: carta Massiccio del Grappa.

Capigita: E.Poletti, T. Frassetto, Giuseppe.