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13 Giugno 2021 - CASCATE DELLE VALLI SILAN E FORAME ED EREMO DI SAN BOVO

Descrizione tratta dal libro “Escursioni a bassa quota nelle Prealpi trevigiane e vicentine, 12 percorsi adatti a tutti”

di Ennio Poletti, edito da Editoriale Programma


Partenza dalla sede alle ore 8.00

IN AUTO

Il punto di partenza dell’escursione è San Michele (VI), paese a pochi chilometri da Bassano del Grappa e situato lungo la SP 72 per Asiago. L’auto si può lasciare nell’ampio spiazzo che si trova davanti alla chiesa del paese (m 168).

 

DOVE: falde Altopiano di Asiago (VI)

PARTENZA / ARRIVO: San Michele, Bassano del Grappa (VI)

CARTINA: Tabacco n. 051, scala 1:25000

QUOTA MASSIMA: m 375

DIFFICOLTÀ: E

DISLIVELLO: m 380

DURATA: 5 h

LUNGHEZZA: km 12

 

A PIEDI

Dal parcheggio ci portiamo sul lato est del paese dove, all’inizio della Via Appiani, seguiamo l’indicazione di una tabella con la scritta “Cascate del Silan”, nostra prima meta.

In direzione nord, usciamo dall’abitato e, costeggiando il Torrente Silan, arriviamo a un punto di osservazione che ci consente di ammirare dal basso una serie di spettacolari cascate consecutive (m 190, 20’).

aiutati da pietre squadrate poste sul greto, attraversiamo il torrente e proseguiamo nella salita dalla parte opposta della valle.

Percorsi circa 250 metri, intercettiamo la Via Armentaria della Valle del Silan, bellissima mulattiera selciata usata in passato durante le migrazioni stagionali del bestiame dai pascoli di pianura a quelli montani e viceversa (transumanza).

Con questa, che secondo alcune fonti risale all’epoca dell’Impero Romano, procediamo in salita (nord) e, dopo aver scavalcato una profonda forra con un ponte di pietra, arriviamo su una strada sterrata proprio in corrispondenza di una sorgente. Qui, pieghiamo a destra (sud-est) seguendo l’indicazione della tabella con la scritta “Privà”. Dopo aver costeggiato un uliveto, arriviamo sulla strada asfaltata che sale da Bassano a Valrovina e proseguiamo dalla parte opposta lungo la Via Privà (tabella).

Una stradina asfaltata senza traffico permette di prendere dolcemente quota e di raggiungere Privà, malinconica contrada la cui vista richiama alla mente la vita semplice che animava queste rive fino alla metà del secolo scorso (m 339, 1 h 30’). Solo qualche casa è rimessa a nuovo e abitata, mentre nel nucleo centrale del borgo prevalgono edifici malridotti. In questo scenario di abbandono, spicca un capitello con una nicchia colorata di blu, dove una vetrata chiusa da un lucchetto protegge un vecchio quadro con l’immagine di Cristo benedicente.

Per la stessa via, torniamo indietro di circa 700 m fino a trovare, sulla destra (nord-est), la deviazione segnalata da una tabella, che, in falsopiano, confluisce più avanti sull’Alta Via del Tabacco (AVT) e ci conduce all’Eremo di San Bovo (m 326, 2 h). L’antico edificio sacro, situato sulle propaggini orientali del Monte Costa e restaurato alla fine del secolo scorso, è formato da una chiesetta, con piccola torre campanaria, cui è annessa la cella dell’eremita. Fra i graffiti presenti in alcuni massi delle vicinanze, uno, di forma antropomorfa, è stato riconosciuto come risalente all’età del ferro (circa 3000 anni fa), il che testimonierebbe l’antica sacralità del posto.

Ora seguiamo i segnavia bianco-rossi dell’AVT e, con un sentiero in leggera salita, ci dirigiamo a ovest verso Caluga. Poco prima di arrivare fra le case del paese, passiamo vicino a un vecchio pozzo che, intercettando una falda superficiale, in passato costituiva una preziosa riserva d’acqua per gli abitanti del posto.

Giunti sulla strada asfaltata del borgo (m 375, 3 h) scendiamo fino al primo tornante, per poi deviare a destra (tabella per Valrovina e San Michele) lungo la bella mulattiera che, anticamente, costituiva l’unico passaggio fra Caluga e Valrovina. Questa via selciata è denominata Sentiero del Castanile, toponimo riferito alla presenza dei castagneti che, in passato, caratterizzavano il paesaggio di questa vallata.

Al termine della mulattiera passiamo davanti a una fontana (sorgente) e, seguendo l’asfalto, proseguiamo verso l’abitato di Valrovina. Presto passiamo davanti al capitello intitolato al Beato Lorenzino Sossio che, nativo del posto, morì da martire nel 1485, a soli cinque anni. Presso il piccolo edificio sacro, un pannello illustra le vicende legate a quel tragico evento.

Poco più avanti, prima di arrivare alla chiesa del paese, deviamo a destra lungo la Via Colle Alto (tabella) che, in leggera salita, con un ampio giro panoramico ci porta all’omonima contrada. Oltrepassata di circa 100 metri l’ampia curva a semicerchio situata fra le case della borgata, deviamo a sinistra in direzione di Rovole (tabella) e, percorsi pochi metri, ci ritroviamo su sentiero. Costeggiando un bel muretto a secco, in breve arriviamo al piccolo nucleo abitato (m 340, 4 h), dove siamo accolti da un ex convento, ora abitazione privata, del quale è possibile vedere, dall’esterno, la torre campanaria, un grande orologio e alcuni stemmi di pietra scolpita appesi alle facciate. Sotto l’orologio, una decorazione di ferro battuto reca la data del 1719 e il nome di Bartolomeo Ferracina, famoso orologiaio e ingegnere nato nel 1692 nella vicina Solagna e ivi morto nel 1777.

Pochi metri oltre l’ex convento, deviamo a sinistra e, appena dopo il secondo tornante della stradina asfaltata, usciamo a destra (sud) lungo un sentiero che, in pochi minuti, ci fa calare a Contrada Campien. Con una sterrata che corre parallela all’asfalto e passa davanti a un B&B (tabella) ci dirigiamo a est per circa 200 metri e, arrivati al Capitello di Santa Barbara, deviando a destra entriamo nella Val Forame.

Costeggiando per un tratto il torrente di fondovalle, perdiamo un po’ di quota arrivando di nuovo sull’asfalto in corrispondenza delle prime case di San Michele. Al secondo tornante, usciamo a destra lungo una traccia che, passando fra due edifici, cala al greto del torrente e presto conduce a una bellissima cascata seminascosta dalla vegetazione (m 230).

L’imponente salto d’acqua è di almeno una quindicina di metri e, con un po’ d’attenzione, ci si può avvicinare fino alla marmitta basale. Tornando indietro per una cinquantina di metri, con un guado facilitato da alcuni massi squadrati, ci portiamo sulla riva destra idrografica della valle e costeggiando il torrente arriviamo a una stradina che, seguita a sinistra (est), ci riporta al punto di partenza (m 168, 5 h).

 

Principali motivi d’interesse

Le cascate della Valle del Silan e della Val Forame; il borgo quasi disabitato di Privà; l’Eremo di San Bovo; le contrade di Caluga e Valrovina; il Capitello di San Lorenzino martire; l’ex convento di Rovole con la torre campanaria e l’orologio del 1719; le belle mulattiere selciate come la Via Armentaria della Valle del Silan e il Sentiero del Castanile; gli scorci panoramici verso la pianura e il Monte Grappa; i numerosi pannelli didattici.