28 Aprile 2019 - Da San Gervasio a Portico

(Tratto dal libro “Valbelluna, Sinistra Piave” di Ennio Poletti, edito da DBS-Zanetti – TV)

ATTENZIONE: USCITA ANNULLATA CAUSA MALTEMPO! 

Programma

Partenza alle ore 8.00 dal piazzale della sede per San Gervasio. Il punto di partenza si trova presso la chiesetta di San Gervasio, in Valbelluna. A Lentiai si abbandona la SP1 che collega i comuni della Sinistra Piave per seguire le indicazioni stradali per Pian di Coltura. Poco più di un chilometro oltre Colderù troviamo la chiesetta già citata, nei pressi della quale si può parcheggiare (m 587).

Escursione

Dal parcheggio, sfiorando la chiesetta di San Gervasio, imbocchiamo la stradina asfaltata che in piano si dirige verso sud-est. Oltrepassato l’Agriturismo Bon Tajer, la strada inizia lentamente a perdere quota e, oltre la borgata Fraz, con due tornanti raggiunge il punto più basso del percorso (m 450). Da qui iniziamo a risalire la sponda sinistra idrografica della Valle di Cordellon.

Attraverso alcuni insediamenti rurali e incantevoli scorci panoramici sulla sponda destra della valle, arriviamo alla ex latteria dei Boschi e, quindi, alla chiesetta di San Sebastiano (m 530). L’edificio sacro e il locale per il conferimento del latte, grazie alla loro posizione centrale rispetto a questo lato della vallata, costituivano in passato punti di aggregazione particolarmente importanti per le comunità che qui dimoravano.

Terminato l’asfalto, proseguiamo verso sud-ovest su comoda sterrata e in leggera salita raggiungiamo l’interessante borgata di Portico (m 667, 2h).

Il vecchio villaggio è formato da alcuni edifici ravvicinati il maggiore dei quali, scavalcando la strada con un ampio porticato, conferisce al nucleo abitativo un caratteristico e originale aspetto. Il borgo fu teatro nel settembre del 1943 di un importante episodio legato alla Seconda Guerra Mondiale. Qui si riunì, infatti, il primo nucleo di volontari per la libertà dal quale, più tardi, sarebbero nate le forze partigiane della zona.

Al bivio oltre l’arco teniamo la destra, come pure al vicino bivio successivo. Iniziamo così, in direzione nord, il percorso di rientro. Con la comoda forestale guadagniamo ancora un po’ di quota e in località Varei sfioriamo, adagiate sul ripido pendio, altre due interessanti borgate, la prima a 740 metri di quota e l’altra a 770 metri. Per raggiungere quest’ultima, è necessario abbandonare la stradina e calare brevemente alle case con una bella mulattiera che poi continua, più larga, fino a ricongiungersi di nuovo con la sterrata.

Più avanti, a un bivio, procediamo a sinistra e in salita raggiungiamo il secondo tornante dove, in corrispondenza di un edificio con una parete dipinta, usciamo a sinistra per raggiungere prati bellissimi presso i quali pranzeremo al sacco (m 850, 3 h 15’).

Rientrati al primo tornante (m 800), caliamo lungo la pista che si stacca alla nostra sinistra in direzione nord per ritornare alla chiesetta di San Gervasio. Dopo pochi minuti ci immettiamo sul sentiero n.3 (tabella) proveniente da Pian di Coltura, col quale proseguiamo il nostro cammino di rientro.

Più in basso, oltre una vecchia casera e un pozzo in disuso, percorriamo l’ultima parte del tracciato ai margini del bosco con frequenti aperture panoramiche sulla cime innevate della Valbelluna.

Arrivati sulla strada asfaltata, con la vallata del Piave davanti e il Monte Pizzocco sullo sfondo, in pochi minuti ritorniamo al punto di partenza (m 587, 5 h).

Note:

Principali motivi di interesse: Gli insediamenti abitativi distribuiti lungo il percorso con particolare riferimento a quello di Portico; le chiesette di San Gervasio e San Sebastiano; la ex latteria di Boschi; gli scorci panoramici sulle Dolomiti Bellunesi.

 

Partenza/Arrivo: San Gervasio (BL);

Quota massima: 850 m,

Difficoltà: E, escursionistica;

Disivello S/D: 400 m;

Durata traversata: 5 ore;

Lunghezza: 12 km;

Cartografia: Zanetti n.17 scala 1:30000.