3 Giugno 2018 - Torresel, Cimone e il "Troi de Lont"

 Foto Lungo il percorso

Programma

Partenza ore 07.30 dalla sede per passo San Boldo. Il punto di partenza dell’escursione si trova di fronte al Bar Laris di Passo San Boldo (TV).

 

Escursione

Di fronte al Bar Laris imbocchiamo la Strada Caldella, che qui reca il segnavia CAI n.990. Prima su asfaltato, poi su fondo naturale, guadagniamo quota fino a raggiungere, dopo alcuni tornanti, l’interessante insediamento rurale di Casere Monvecchio, parzialmente ristrutturato e in bella posizione aperta e soleggiata.

Dopo alcune decine di metri, lasciamo a destra la Caldella (che prosegue verso Tovena) e, rimanendo sul n.990, proseguiamo verso est fino al primo tornante.

Qui, abbandoniamo il n.990 per girare a destra (sud) in corrispondenza di una tabella con la scritta “Lama Vanone”. La cartina in nostro possesso non riporta questa traccia, ma più avanti una tabella CAI ce la segnala come variante dei sentieri TV1 e n.990.

Facilmente, camminando in costa lungo il fianco occidentale del Torresel, arriviamo alla bella radura delle Casere Vanone (m 1000, 1h).

Sovrastato da alcuni faggi, il piccolo complesso è formato da tre edifici affacciati alla grande radura di Campo, che spicca sul versante opposto della valle alle falde di Cima Agnelezze. A nord, oltre il Passo San Boldo, la vista spazia invece sulla Valbelluna e sulle Dolomiti Bellunesi. Nelle giornate serene è possibile scorgere, a destra dello sperone del Pizzocco, il Monte Agner e la parete sud della più lontana Marmolada.

Con il sentiero TV1, proseguiamo a est degli edifici (tabella) e affrontiamo il tratto più ripido dell’escursione. Superata la parte impervia, la pendenza diventa più moderata e comodamente giungiamo a una vecchia casera ormai fagocitata dal bosco. Qualche minuto oltre i ruderi, occorre prestare attenzione alla traccia (non segnalata) che, staccandosi a destra (sud) dal TV1, consente di giungere direttamente all’anticima prativa del Torresel. Da qui, caliamo brevemente a sud fino a una sella oltre la quale, con una breve risalita in cresta, giungiamo in vetta alla rupe del Monte Torresel (m 1147, 2h 15’).

Un tavolo con panche, un tricolore metallico e una grande tabella di legno con la dedica a una persona scomparsa, caratterizzano questo ristretto spazio sospeso a perpendicolo su Tovena e sulla strada del Passo San Boldo. Amplissimo il panorama verso la sottostante Valsana, i Laghi di Revine e la pianura veneta.

Seguendo il crinale verso nord-est, lasciamo a sinistra la traccia da cui siamo venuti e, su comodo sentiero panoramico, in leggera salita e per facili prati torniamo a intercettare il sentiero n.990, già abbandonato nei pressi di Casere Monvecchio.

Prima con quest’ultimo e poi con il n.4 (tabella poco prima di un rudere), procediamo verso nord e, dopo alcuni saliscendi seguiti da una breve rampa, arriviamo alla piatta cima del Monte Cimone (m 1294, 3h).

Il posto, nonostante sia deturpato dalla presenza di un grande traliccio con antenne e dai resti di una postazione radio americana degli anni ’60, è molto panoramico.

Col Visentin, Col Nudo, Duranno, Serva, Pelf, Schiara, Monti del Sole, Marmolada, Pale di San Martino meridionali, Pizzocco, Piz Sagron, Sass de Mura, Coppolo, Ortigara, Monte Grappa e pianura veneta fanno da cornice a questa cima prativa facilmente raggiungibile da chiunque.

Nelle giornate limpide, in direzione nord-ovest, fra il Monte Avena e il Coppolo è possibile ammirare gli inconfondibili profili dei lontani Monti Fravort e Gronlait, sul Lagorai.

Dopo un’adeguata sosta per il pranzo al sacco, con la traccia n.4 iniziamo il percorso di rientro scendendo lungo il crinale nord-occidentale del Monte Cimone.

Raggiunta la panoramica radura dove sorge la bella Casera Checconi (m 1085), aggiriamo l’edificio e proseguiamo in discesa col n.4.

Facendo attenzione alle tabelle e ai segni bianco-rossi sui tronchi degli alberi, all’interno di belle faggete perdiamo lentamente quota e, oltrepassato il “Fontanel de Ano”, piccola sorgente protetta da un tettuccio di lamiera, caliamo alla Casera Maset (m 910).

Il sentiero n.4 prosegue ora di fianco alla costruzione in direzione nord-ovest e, passando sotto Punta Signa, giunge a intersecare una stradina asfaltata che seguiamo per breve tratto in discesa. Dopo un ampio tornante a sinistra, proprio di fronte a una bella casera ristrutturata che sorge in posizione panoramica sulla Valbelluna, troviamo l’inizio del “Troi de Lont” (tabella), traccia che ci riporterà al Passo San Boldo.

Con leggeri saliscendi, il sentiero taglia in costa il pendio e, transitando per alcuni vecchi insediamenti rurali molto interessanti, conduce direttamente alla Casa degli Alpini dove avevamo lasciato l’auto (m 712, 6h).


Note:

Principali motivi di interesse: Le Casere Monvecchio; le Casere Vanone; la cima del Monte Torresel con i suoi panorami su Tovena e i Laghi di Revine; la vetta del Monte Cimone; gli ampi panorami verso le Dolomiti Bellunesi, il Monte Agner, la Marmolada, la Moiazza, il Duranno e il Col Nudo; la Casera Maset; la Casera Checconi; il Fontanel de Ano; il “Troi (Sentiero) de Lont” con un paio di antichi e interessanti insediamenti rurali.

 

Partenza/Arrivo: Passo San Boldo (TV);

Quota di partenza: 712m;

Quota massima: 1294m;

Dislivello Sal / Dis: 750m;

Lunghezza: 12km;

Difficoltà: E escursionistico;

Tempo di percorrenza: 6 ore;

Cartografia: Zanetti n.13, 1:30000.