8/9 Settembre Traversata dell’alpe di Volaia

Foto lungo il percorso:

 

Programma:

Partenza dalla sede alle ore 7.00. Per raggiungere il punto di partenza, dal centro di Forni Avoltri (Carnia, UD) bisogna imboccare la strada recante le indicazioni per Collina e per i “rifugi”. Dopo circa 9 km di buona strada asfaltata (percorribile anche da pullman di 12 m) si arriva al grande parcheggio presso il Rif. Tolazzi (m 1350).

Escursione:

1° Giorno:

Dal parcheggio imbocchiamo la stradina asfaltata con segnavia CAI n.144 che presto, a un tornante, lascia sulla destra il sentiero per il Rif. Marinelli e prosegue su fondo sterrato verso l’interno dell’ampio canalone che scende dal Passo Volaia. Con le propaggini meridionali del Monte Coglians sempre davanti, procediamo lungamente sulla comoda forestale (interdetta al traffico) ignorando le scorciatoie che, più ripide e faticose, permettono di tagliare i diversi tornanti. Man mano che si prende quota, alle nostre spalle diventa sempre più ampio il panorama verso la bella radura con le variopinte case di Collina e verso i monti che delimitano a nord la Val Pesarina. In vista del gradino di roccia che prelude all’altopiano dove sorge il Rifugio, la stradina diventa sentiero (m 1700, 1h 15’) e con qualche tratto impervio raggiunge la loc. Pecol di Sopra, dove finalmente il terreno diventa più agevole. Lasciando alla nostra destra la deviazione per il sentiero attrezzato Spinotti, transitiamo nei pressi di una sorgente e arriviamo al Rifugio Lambertenghi-Romanin (m 1955, 2h 20’). L’edificio, ristrutturato nel 1982, è dedicato a due Tenenti, eroi Prima Guerra Mondiale. Nel periodo di apertura (da giugno a settembre) il rifugio, che è molto bello e accogliente, offre camere di diverse dimensioni ed è in grado di ospitare fino a un centinaio di persone. Ancora qualche minuto e siamo sul Passo Volaia (m 1977, 2h 25’), ampia insellatura fra i Monti Coglians e Capolago, che segna anche il confine tra Italia e Austria. Una breve deviazione verso est consente di visitare alcune interessanti postazioni militari italiane risalenti alla Grande Guerra. Dopo aver camminato in territorio italiano fra incombenti pareti dolomitiche, giunti sul valico il panorama cambia completamente. Il versante austriaco si presenta subito con le magnifiche acque dai riflessi azzurri del Lago Volaia, cui fanno da sfondo le verdeggianti sinuosità del Rauchkofel. L’ampio quadro si completa con l’immagine riflessa sull’acqua di uno sperone roccioso a ridosso del quale sorge l’austero rifugio austriaco Pichl Hütte. Il colpo d’occhio è veramente notevole. Scendiamo di qualche metro per percorrere, in senso antiorario, il sentiero attorno al lago. Le sagome dei Monti Coglians e Capolago, che sovrastano come gendarmi il Passo Volaia, viste dalla sponda nord dello specchio d’acqua (m 1955, 2h 45’) presentano verticalità impressionanti.

 A questo punto c’è la possibilità di frazionare la comitiva in due gruppi:

  • Il GRUPPO A prosegue col n.403 verso Valentin Thrl (F.lla Valentin) da cui, seguendo il n.436, raggiunge la cima panoramica del Rauchkofel (m 2460). Questo percorso, pur non presentando difficoltà tecniche se non un paio di passaggi assistiti da funi metalliche, è adatto a persone ben allenate ed esperte in quanto richiede ancora circa tre ore di cammino e il superamento di ulteriori 500 metri di dislivello. Il rientro al Rifugio Lambertenghi avviene con il sentiero n.436.
  • Il GRUPPO B dopo il giro del Lago di Volaia rientra al Rifugio Lambertenghi.

 Cena e Pernottamento per tutti al Rifugio Lambertenghi.

2° Giorno:

Dopo la colazione raggiungiamo il rifugio austriaco Pichl Hütte per imboccare la forestale n.403 (Traversata Carnica) con la quale scendiamo, sempre in territorio austriaco, fino alla località Ober Volayer Alm (Alpe di Volaia Superiore, m 1709). Ora la traccia n.403 abbandona la stradina e con un lungo tratto in costa si porta sul lato nord l’Alpe di Volaia. Aggirata l’ultima propaggine del gruppo montuoso suddetto, con un’impennata verso ovest il sentiero consente di rientrare in Italia dal Passo Giramondo (m 2005, 3h 15’). Qui intercettiamo il n.142 col quale scendiamo al Lago di Bordaglia (m 1800, 4h), magnifica perla incastonata nel verde, con le cime dolomitiche della Creta di Bordaglia e dell’Alpe di Volaia a farle da cornice. Superata la Malga Bordaglia di Sopra (m 1823) la traccia scende ripida alla bella radura dove sorgono la Malga Bordaglia di Sotto (m 1565) e una cappella dai muri di pietra dedicata a Don Bosco. Nel cortile della malga una fontana dal getto continuo consente di fare scorta di acqua freschissima. Ora la discesa si fa più dolce e con tratti di forestale alternati a tratti di sentiero perdiamo lentamente quota fino a raggiungere lo stabilimento delle acque minerali Goccia di Carnia, dove ci attende la corriera (m 1050, 6h).

Note:

Al termine della seconda giornata raggiungeremo in corriera Prato Carnico, distante una ventina di chilometri, dove a metà pomeriggio pranzeremo presso il “Ristorante Ai Sette Nani”.

 

1° Giorno GRUPPO A:

Difficoltà: EE.

Dislivello in salita: 1150 m.

Dislivello in discesa: 500 m.

Lunghezza: 12 km.

Tempo: 6 ore circa senza le soste.

1° Giorno GRUPPO B:

Difficoltà: E.

Dislivello in salita: 680 m.

Dislivello in discesa: 50 m.

Lunghezza: 7 km.

Tempo: 3 ore 30' circa senza le soste.

 

2° Giorno GRUPPI A e B:

Difficoltà: E.

Dislivello in salita: 300 m.

Dislivello in discesa: 1300 m.

Lunghezza: 13 km.

Tempo: 6 ore circa senza le soste.

Cartografia: carta Tabacco n.1, scala 1:25000.

Capigita: Sandro Cavallin, Ennio Poletti, Lino Zanatta.