8 maggio 2011 - Cismon, Col del Gallo.

Programma

Partenza dalla sede alle ore 7.00.

Accesso: L’escursione prende l’avvio dalla chiesa di Nostra Signora del Pedancino, poco a nord di Cismon del Grappa. Da Bassano si segue la SS47 per 23 km verso nord e si esce in corrispondenza dello svincolo per Cismon. Oltrepassato il centro del paese si prosegue ancora per 1 km in direzione nord fino a trovare, appena dopo un ponte sul torrente Cismon, una borgata con la chiesa e un piccolo parcheggio (m 200).

Escursione

Dal parcheggio presso la chiesa ci dirigiamo a ovest per qualche centinaio di metri lungo un tratto di strada che termina nei pressi della ferrovia. Qui, sulla destra, troviamo la tabella che segna l’inizio della “Strada del Genio”, una vecchia strada carrabile militare costruita alla fine del 1800 per mettere in comunicazione i dispositivi di difesa dei confini italiani, a quel tempo poco più a nord.
Il sentiero costeggia per una decina di minuti la ferrovia e, giunto nei pressi dei ruderi del Forte Tombion, si stacca sulla destra per inerpicarsi sulla ripida parete che delimita ad est il Canale di Brenta nel suo punto più stretto. Con pendenza moderata e costante la “Strada del Genio” dopo numerosi tornanti intercetta la stradina asfaltata (m 570, 1h 15’) proveniente da San Vito. Da questo punto parte anche, verso sud, la mulattiera per Incino che percorreremo al rientro.
Ora andiamo a sinistra per poche decine di metri lungo l’asfalto fino a un vecchio capitello dagli affreschi scrostati a fianco del quale riprendiamo a salire per mulattiera. Passando all’interno di un bosco di faggi e noccioli, col panorama che si apre verso Enego, giungiamo in mezzo alle case della località “ai Prai” (m 660, 1h 40’). Davanti all’Agriturismo “al Ciod”, ci immettiamo sul sentiero diretto al Col del Gallo che, pur privo di indicazioni, segue costantemente un intuitivo filo di cresta nella direzione della nostra meta.
Oltrepassando, nell’ordine, un colle con un paio di antenne, C.ra Menegai, un’altra enorme casera recentemente ristrutturata arriviamo ad una bellissima radura (m 841, 2h 50’) con tre vecchi edifici dai muri bianchi di pietra, sullo sfondo delle Vette Feltrine occidentali. Nei pressi troviamo anche alcune vecchie tabelle di legno che confermano la correttezza del sentiero che stiamo seguendo.
Ancora pochi minuti di leggera salita e siamo sulla radura di cima del Col del Gallo (m 876, 3h 05’). Qui sono ancora evidenti i resti di una grande struttura militare di difesa di fine ‘800 i cui cunicoli, con un po’ di attenzione, possono essere percorsi anche senza torcia elettrica. Il terreno è aperto e il panorama verso nord si spinge fino al Coppolo, ai Lagorai e alle Pale di San Martino.
Dopo una pausa per il pranzo, riprendiamo il cammino verso nord per iniziare il percorso di rientro. Sfiorando la casera sita nei pressi della cima seguiamo il sentiero che corre sul filo di cresta fino alla loc. Forcelletta (m 780, 4h 15’) e da qui, seguendo le indicazioni, raggiungiamo con una stradina il caratteristico borgo di Roveri (m 600, 4h 50’). Da questo vecchio insediamento inizia un tratto verso sud con una serie di borgate estremamente interessanti per posizione e architettura: Tommasini, Gat, Casere.
Notevole il capitello del 1780 che sorge fra le case di Gat. Oltrepassata la contrada Casere, ritroviamo il capitello già visto all’andata. Poche decine di metri a sud abbandoniamo la strada (m 570, 5h 35’) per seguire a destra la mulattiera che partendo quasi parallela all’asfalto (quella perpendicolare è la “Strada del Genio”) conduce, con una bellissima e panoramica discesa in costa, a Incino (m 370, 6h 20’).
Questa mulattiera, per i muri a secco che l’accompagnano, per i panorami, per i terrazzamenti che sfiora e per una grotta di raccolta dell’acqua ai suoi bordi, da sola meriterebbe la fatica dell’escursione.
Incino è un vecchio e malinconico borgo di mezza costa, adagiato dove la montagna impervia si addolcisce in collina. Al tempo del sopralluogo (2011) contava appena 18 abitanti stabili, perlopiù anziani. Dal sagrato della chiesa si può vedere la diga che, sbarrando il corso del torrente Cismon, ha dato luogo alla formazione del Lago di Corlo. Seguendo la strada asfaltata verso ovest, facciamo rientro al punto di partenza (m 200, 7h).

 

Note:

Note sul percorso e sintesi: Il percorso si svolge lungo mulattiere e stradine abbastanza intuitive nonostante siano prive di segnaletica CAI. Saltuarie tabelle locali aiutano nell’orientamento, tuttavia per fare il punto della situazione si rende spesso necessaria la consultazione della cartina topografica.
Principali motivi di interesse: La “Strada del Genio”; i vecchi e tipici insediamenti; i capitelli votivi dei secoli scorsi; la bellissima mulattiera che scende a Incino; le opere militari in cima al Col del Gallo; le casere; i panorami.

 

Difficoltà: E.

Dislivello in salita: 700 m

Dislivello in discesa: 700 m

Quota massima: 876 m

Lunghezza: 15 km

Tempo di percorrenza: 7.00 ore senza soste e senza la visita alla pieve.

Cartografia: Canale di Brenta CAI VI 1:25000.

Capigita: Tarcisio F.